09 settembre 2022
Il nuovo Piano Nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale - pubblicato lo scorso 6 settembre, in linea con gli obiettivi dell’Unione Europea per far fronte all’incertezza dell’approvvigionamento del gas russo a seguito del conflitto bellico con l’Ucraina – mostra la potenzialità del cambiamento insita nei nostri comportamenti quotidiani.
Il FAI apprezza e rilancia questo piano proprio perché mette a fuoco comportamenti individuali che possono fare la differenza, un messaggio su cui la Fondazione fonda la propria missione, quale istituzione che opera grazie al contributo dei cittadini che vogliono, possono e sentono di dover fare la loro parte per una causa comune: la tutela del patrimonio storico e artistico del Paese, così come dell’ambiente.
Il Piano – pur nella grave emergenza energetica che stiamo vivendo – conferma gli impegni di decarbonizzazione per il 2030 già presi dal Governo, che assumono in questa fase una rilevanza strategica per accrescere la nostra indipendenza energetica. Dopo il precedente provvedimento di marzo (DL 1° marzo 2022, n. 17), dedicato allo stoccaggio, alla diversificazione della provenienza del gas importato e all’efficientamento energetico dei beni pubblici, il nuovo piano porta l’attenzione all’impegno sulle rinnovabili e amplia le misure volontarie per la riduzione del consumo di gas alla sfera degli usi civili.
Ognuno può fare la sua parte: questo è il messaggio che emerge con chiarezza dal piano.
Un messaggio importante per rendere tutti consapevoli del fatto che la questione energetica ci riguarda da vicino, anche in prima persona e non è possibile delegare senza attivarsi, adeguando alla situazione le proprie scelte e i propri comportamenti per rispondere all’emergenza che è, oltre che economica, anche sociale e climatica.
Spinto dall’emergenza, quindi, il Governo ha emanato disposizioni per orientare i comportamenti individuali: misure che comporteranno risparmi in bolletta e, insieme, contribuiranno al raggiungimento di un ambizioso obiettivo comune. Le misure principali contenute nel piano riguardano il contenimento delle temperature interne degli edifici: con la riduzione di 1°C in inverno (17° C ± 2° di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili e 19° C ± 2° di tolleranza per tutti gli altri edifici) e un analogo limite alle temperature di raffrescamento estivo, oltre a una riduzione di 15 giorni del periodo di accensione degli impianti termici e di un’ora in meno al giorno. Si aggiungono a queste le cosiddette “misure comportamentali”, come: la riduzione della temperatura e del tempo delle docce; l’uso per il riscaldamento invernale delle pompe di calore elettriche usate per il condizionamento estivo; l’abbassamento del fuoco di ebollizione; la riduzione dei tempi di accensione del forno; l’utilizzo di lavastoviglie e lavatrice a pieno carico; il distacco della spina della lavatrice quando non in funzione; lo spegnimento o l’inserimento della modalità a basso consumo del frigorifero quando in vacanza; non lasciare in stand by TV, decoder, DVD; la riduzione delle ore di accensione delle lampadine; comportamenti che permetteranno – come le misure precedenti – anche risparmi in bolletta per i consumatori. Si aggiungono anche buone pratiche che necessitano invece di un investimento iniziale, alcune delle quali ricadono già in regime fiscale assistito (detrazioni fiscali, conto termico …), come la sostituzione di vecchi elettrodomestici o condizionatori con quelli più efficienti, l’installazione di nuove pompe di calore elettriche in sostituzione delle caldaie a gas, installazione di pannelli solari termici per la produzione di acqua calda, la sostituzione delle lampadine tradizionali con quelle a led ecc.
Il FAI è in prima linea anche nel diffondere consapevolezza sui comportamenti sostenibili attraverso la concreta applicazione di buone pratiche, come quelle inserite nel Piano, nei suoi Beni.
L’obiettivo europeo è quello di una riduzione dei consumi del 15% di gas – rispetto alla media dello stesso periodo di 8 mesi nei 5 anni precedenti – da raggiungere attraverso misure volontarie da adottare tra il 1° agosto 2022 e il 31 marzo del 2023, che sono appunto contenute nei due decreti. Misure che però potranno diventare obbligatorie nel caso venisse promulgato un nuovo stato di allerta su scala europea, la cosiddetta “Allerta UE”. Per l’Italia si tratta di un risparmio sul consumo di gas pari a 8,3 miliardi di Standard metro cubo (Smc). Tuttavia, avendo noi superato il tetto minimo fissato dalla UE per lo stoccaggio di gas, già arrivato al 73% al 1° agosto, potrà valere il “bonus” che limiterà gli obblighi di riduzione all’8%, pari a una riduzione dei nostri consumi di 3,6 miliardi di Smc.
Considerando i numeri è bene far notare che le misure di contenimento previste relative al solo riscaldamento invernale degli edifici porteranno – con la collaborazione di tutti – a una riduzione della domanda di gas pari a 2,7 miliardi di Smc e per gli uffici e il commercio a 0,5 Smc. Mentre le misure cosiddette “comportamentali” potrebbero portare a un risparmio del 2,7 miliardi Smc di gas, a dimostrazione che anche un piccolo cambiamento, se diffuso, porta a grandi risultati.
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