12 luglio 2017
Sono stati presentati il 17 luglio a Schio (VI) i lavori per il rifacimento della copertura in legno del teatro all'interno del Teatro Jacquard, che il FAI e Intesa Sanpaolo hanno sostenuto con un contributo di 30.000 euro nell'ambito del censimento I Luoghi del Cuore.
Il Complesso aveva partecipato all'edizione 2012 del censimento, raccogliendo 11.000 voti. Un risultato significativo, dimostrazione dell'affetto e dell'attenzione dei cittadini nei confronti di questo luogo, che ha permesso al Comune di Schio, ente proprietario, di accedere alle “Linee Guida per la selezione degli interventi a favore dei Luoghi votati al censimento 2012” e candidare al FAI un progetto di recupero del Giardino. Primo classificato tra i luoghi del cuore ammessi alle Linee Guida ma non finanziati per esaurimento di fondi, a novembre 2015 il Teatro Jacquard è stato oggetto di una riassegnazione di contributo a seguito della revoca dei fondi destinati a un altro luogo del cuore, selezionato alle Linee Guida ma impossibilitato a realizzare l'intervento come configurato in origine. Il peggioramento dello stato di conservazione del Teatro, che a fine 2013 aveva subito un crollo delle coperture del teatro, ha portato a decidere di destinare il contributo I Luoghi del Cuore all'intervento più urgente: il recupero del tetto del teatro. Dopo una prima fase di messa in sicurezza del fabbricato e dei 12 medaglioni in terracotta che decorano la facciata principale, a partire dal marzo 2016 si è proceduto con i lavori di rifacimento del tetto e il restauro dell'impalcato ligneo della platea al primo piano.
Come già accaduto in altri luoghi, anche l'intervento a Schio si inserisce all'interno di una più ampia rete di collaborazione virtuosa tra il FAI e gli Enti del territorio: il TeatroJaquard è infatti oggetto di un più ampio intervento di recupero promosso dal Comune e dalla Regione Veneto, finalizzato alla riapertura al pubblico di una porzione del giardino storico, del ninfeo, degli accessi alla serra e di una parte delle grotte. L'impegno di Comune, Regione, FAI, Intesa Sanpaolo e degli altri soggetti che attivamente sostengono il progetto di recupero del Complesso permettono di dare una risposta concreta a quanti hanno segnalato con passione e impegno questo “luogo del cuore” e rappresentano un volano per attrarre nuovi finanziamenti che possano portare al recupero complessivo del bene.
Il Giardino Jacquard, realizzato tra il 1859 e il 1878 nell'area antistante al Lanificio Francesco Rossi, è uno splendido esempio di giardino all'inglese tardoromantico.
L'architetto Antonio Caregaro Negrin seppe integrare armoniosamente le precedenti costruzioni (il settecentesco Lanificio, le due case d'angolo e la cinquecentesca Chiesetta di S. Rocco) alle nuove architetture, alle sculture, ai percorsi, ai giochi d'acqua, al cospicuo patrimonio botanico di piante indigene ed esotiche. Il complesso è arricchito da una serra ad esedra e da una torretta con un caratteristico tetto a pagoda, da un suggestivo ninfeo e da un sistema di grotte artificiali. L'utilizzo di materiali e tecniche differenti e il sapiente intrecciarsi di agili architetture, decorazioni neogotiche, dettagli orientaleggianti, belvederi, precipizi e giardini pensili, connotano l'ambiente con la tipica sensibilità tardo-romantica.
Per volontà del committente Alessandro Rossi, il giardino era aperto alla cittadinanza e agli operai del lanificio, che vi organizzavano numerose attività ricreative. A questi scopi venne riadattato l'edificio che limita la parte destra del giardino, trasformato in un dopolavoro e sala teatrale capace di ospitare fino a ottocento spettatori. La facciata, in buona parte conservata, è impreziosita da 12 medaglioni in cotto dello scultore G.B. Boni, che rappresentano personaggi illustri della città.
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