19 luglio 2021
Gubbio, sabato 17 luglio. Riapre al culto la Chiesa di Santa Croce della Foce in Gubbio che negli ultimi anni è stata oggetto di vari interventi di restauro e risanamento conservativo. Il fabbricato, inagibile dalla metà del 2014, si presenta oggi completamente rigenerato ed ammirabile in tutto il suo splendore. Le azioni messe in atto dalla Confraternita di Santa Croce della Foce, unica confraternita in vita in città e gelosa custode del bene, sono iniziate dal lontano 2009, quando la struttura ha iniziato a evidenziare importanti carenze strutturali, ed il recupero è stato possibile grazie ad un’azione sinergica tra enti pubblici e privati che hanno consentito il completo restauro del sacro edificio.
Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (oggi Ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibile) ha stanziato nel 2015, dai fondi del dissesto idrogeologico, l’importo di 2 milioni e 400 mila euro con l’utilizzo dei quali è stato possibile intervenire sul risanamento conservativo di tutta la struttura e sulla sistemazione delle aree a monte e valle, al fine di prevenire il dissesto idrogeologico del complesso. Grazie a questo intervento sono oggi a disposizione della confraternita nuovi locali da utilizzare come sede sociale e il piano seminterrato, che diventerà uno spazio espositivo permanente.
Con la somma di 30 mila euro, messa a disposizione dal FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano con Intesa Sanpaolo nell’ambito del progetto I Luoghi del Cuore, censimento dei luoghi italiani da non dimenticare, è stato effettuato il restauro e il rifacimento pittorico del soffitto del presbiterio, andato perso oltre 40 anni fa. La chiesa, nel settimo censimento effettuato nel 2014, era risultata tra i beni più votati d’Italia con ben 12.329 persone che avevano dimostrato il legame e l’attenzione verso un luogo tanto caro agli eugubini.
Infine, il MiBACT (oggi Ministero della Cultura), per mezzo della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell'Umbria, ha sostenuto il restauro delle pareti del presbiterio e dei dipinti policromi della navata della Chiesa commissionato dalla stessa Confraternita di Santa Croce della Foce.
La Chiesa di Santa Croce della Foce (anno di edificazione o di costruzione 1143 d.C.), sita nella parte più a nord della medioevale cittadina di Gubbio, rappresenta un riferimento religioso e culturale per tutta la popolazione eugubina. Ogni anno, da oltre 5 secoli, nella tarda serata del Venerdì Santo ha inizio la suggestiva “Processione del Cristo Morto”; questa sacra rappresentazione segue un antichissimo itinerario cittadino che permetteva di mostrare la cinquecentesca immagine di Gesù Crocifisso alla venerazione dei monasteri, dei conventi, delle confraternite e degli ospedali.
“Oggi per noi è una vera rinascita! - dichiarano a gran voce Don Giuliano Salciarini e Luca Minelli rispettivamente Presidente e Priore Laico della Confraternita – Quando nel 2014 la chiesa era stata dichiarata inagibile non avremmo mai immaginato di arrivare a questo risultato dopo pochi anni. Sono state messe in campo una serie di iniziative, con la collaborazione di enti pubblici, privati e singoli cittadini che ci hanno consentito di riportare al suo antico splendore questo luogo ricchissimo di opere d’arte e tanto caro alle tradizioni di Gubbio. Oggi è il giorno dei festeggiamenti e ci sentiamo orgogliosi, gratificati e pieni di gioia, abbiamo messo energie a non finire per cercare di superare tutti gli ostacoli incontrati in questo periodo avvalendosi di tutti nell’interesse di tutti. Il ministero delle Infrastrutture, per mezzo dell’interessamento dell’Onor. Girlanda ha salvato la nostra chiesa mentre l’iniziativa dei Luoghi del Cuore, con una mobilitazione inaspettata di tutta la popolazione di Gubbio, ci ha consentito di ottenere una straordinaria visibilità a livello nazionale. Grazie di cuore a chiunque ha contribuito al raggiungimento di questo obiettivo”.
L’Onorevole Rocco Girlanda, già sottosegretario di stato e segretario del CIPE, che nel 2015 nella sua qualità di consigliere del Ministro Maurizio Lupi per i rapporti con il CIPE, era titolare del dossier per il dissesto idrogeologico attraverso il quale è stato concesso il finanziamento del ministero delle Infrastrutture con il quale si è intervenuti sul complesso di S.Croce della Foce afferma che “È una grande soddisfazione vedere la conclusione di questo intervento. Il Ministero delle Infrastrutture, al tempo sotto la responsabilità del Ministro on. Maurizio Lupi, ottenne dal Governo e dal Parlamento, un fondo di 100 milioni di euro, per interventi urgenti sul territorio nazionale legati al rischio idrogeologico. Proprio la assoluta necessità della messa in sicurezza del corso d’acqua - di proprietà demaniale- che affianca la struttura e versava in condizioni tali da mettere in serio pericolo tutta l’area fino alla sovrastante strada ci ha consentito di poter utilizzare tali risorse. Oggi, insieme all’impegno degli altri enti e quello fondamentale della Confraternita, questo capolavoro viene riconsegnato alla Città e soprattutto tutta l’area è stata messa in sicurezza come da prioritario obiettivo prefisso allora dal Ministero”.
“Ci fu chi disse: datemi una leva e vi solleverò il mondo, il FAI dice: datemi una firma e solleverò beni artistici e paesaggistici dal degrado e dall’abbandono – commenta con entusiasmo la Presidente Regionale FAI Umbria Avv. Nives Maria Tei Coaccioli – Il censimento “I Luoghi del Cuore” rappresenta una testimonianza di amore, il rifiuto della rassegnazione e dell’indifferenza, la volontà del fare contrapposta all’inerzia. Come Presidente Regionale del FAI Umbria ringrazio la Confraternita di Santa Croce della Foce per aver colto appieno il senso dell’iniziativa, stimolando la comunità a dare voce a un luogo così significativo e bisognoso di cura e attirando e concentrando su esso in maniera efficace le azioni concrete di enti e istituzioni. Il FAI ci ricorda che siamo tutti responsabili del nostro Patrimonio e che ciò che ci identifica nella vita non è solo il pensare ma soprattutto l’agire”.
L’ arch. Spartaco Capannelli, già funzionario MiBact, anticipa alcuni contenuti della pubblicazione “LA CHIESA DI SANTA CROCE DELLA FOCE – storia e restauro”, della quale ne è curatore, che verrà presentata a margine della cerimonia di inaugurazione: “Il volume si compone di vari saggi accomunati da una coerente impostazione, si articolano tutti in un ambito rigorosamente contenuto fra aderenza alle fonti conoscitive di base, approfondimento storiografico e disamina dei vari manufatti interessati dall' opera di restauro e consolidamento. Sicuramente interessante la sistemazione idraulica del torrente Camignano illustrata con significativi particolari. Santa Croce della Foce è una sicura espressione di una peculiarità caratteristica e distintiva del patrimonio culturale italiano”.
“E' una operazione di altissimo profilo quella che ci restituisce la Chiesa di Santa Croce della Foce a Gubbio – afferma S.E. Don Luciano Paolucci Bedini Vescovo di Gubbio -. I lavori che hanno risanato l'intero stabile e permesso il restauro completo dell'aula liturgica offrono alla popolazione affezionata a questa Chiesa un luogo di cara devozione e profonda spiritualità che lega il vissuto quotidiano della città ai riti solenni della Settimana Santa e alla centralità della Pasqua. I ringraziamenti dovuti a tutti gli attori del recupero saranno ancor meglio espressi dalla meraviglia e dalla rinnovata frequentazione dei fedeli e dei confratelli. Questo scrigno di arte e di fede torna a custodire ai margini dell'abitato, poco fuori le mura antiche, i simulacri della Vergine addolorata e del Cristo crocifisso, che tanto attirano la preghiera e l'affetto del popolo eugubino, riprendendo con diritto il titolo di posta di partenza della solenne processione del Cristo morto nel Venerdì Santo. Gli auspici che accompagnano questo evento, pur nella sobrietà della ancora seria crisi sanitaria, guardano verso una rinnovata coscienza della centralità, nella vita di tutti e di ciascuno, dell'Amore di Dio. Vita donata per amore che si è rivelata a noi nella passione di Gesù e nell'accoglienza credente di sua madre Maria”
A seguire, dopo la presentazione degli interventi di restauro che hanno interessato la Chiesa, è stata presentata la pubblicazione “Chiesa di Santa Croce della Foce – storia e restauro” con interventi dell’Arch
Spartaco Capannelli, già funzionario del MiBACT e curatore della pubblicazione e del Professor Paolo Micalizzi, docente del corso di “Storia della città e del territorio” presso il Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre.
Domenica 18 luglio, in occasione della Festa della Madonna del Carmelo, è stato possibile visitare la chiesa e ammirare il risultato dell’intervento di restauro.
Dar voce alle segnalazioni dei beni più amati in Italia per assicurarne il futuro è lo scopo de I Luoghi del Cuore, progetto lanciato dal FAI nel 2003 e promosso in collaborazione con Intesa Sanpaolo che si propone di coinvolgere concretamente tutta la popolazione e di contribuire alla sensibilizzazione sul valore del patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese.
Attraverso il censimento - che si tiene negli anni pari - il FAI sollecita le istituzioni locali e nazionali competenti affinché mettano a disposizione le forze per salvaguardare i luoghi cari ai cittadini; ma il censimento è anche il mezzo per intervenire direttamente, laddove possibile, nel recupero di alcuni beni votati. Dopo il censimento, infatti, FAI e Intesa Sanpaolo finanziano direttamente una selezione di progetti promossi dai territori a favore dei luoghi che hanno raggiunto una soglia minima di voti.
I Luoghi del Cuore, dalla prima edizione a oggi, hanno permesso di varare interventi a favore di 118 luoghi grazie alla fattiva collaborazione con le istituzioni. Ancora più numerosi sono gli effetti virtuosi innescati dell’iniziativa, che hanno portato al recupero di beni grazie alla mobilitazione di pubbliche amministrazioni e privati cittadini.
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