21 febbraio 2018
Con la conclusione del primo lotto di restauri (a breve si procederà con la semina del prato e la piantumazione di arbusti, erbacee e fioriture) è stato sistemato e riqualificato da un punto di vista botanico l’Orto delle monache, affidato al FAI - insieme a una parte del Centro Nazionale di Studi Leopardiani – per la valorizzazione culturale e la successiva concessione per la gestione. Il progetto, affidato all’architetto paesaggista Paolo Pejrone, ha permesso di riportare ai tempi di Giacomo Leopardi l’Orto, cuore del complesso paesaggistico del Colle dell’Infinito, dove il poeta era solito passeggiare per i suoi “esercizi spirituali”.
Il secondo lotto di cantiere partirà in marzo e riguarderà principalmente il recupero strutturale e architettonico dei piccoli fabbricati presenti nell'Orto. In particolare, sarà realizzato un intervento di restauro conservativo del rustico, della cappella e dell’edicola
. Sono anche previsti interventi ai muri di cinta perimetrali, risalenti al Cinquecento, per prevenire possibili degradi.
Sarà, inoltre, ricostituito il portico che un tempo ospitava il pollaio e sarà riqualificato l’ingresso all’Orto grazie allo spostamento degli attuali servizi igienici, di recente costruzione e incoerenti con il contesto, in uno spazio adiacente il giardino. Infine, si procederà con un riordino della facciata del monastero e con la realizzazione di impianti di illuminazione e impiantistica tecnica di supporto con prese d’acqua per l’irrigazione.
Già da giugno sarà possibile avere una visione complessiva dell’intervento sulla parte verde e architettonica mentre in autunno inizierà il restauro e la riqualificazione del Centro Nazionale di Studi Leopardiani che diventerà il fulcro del progetto di valorizzazione del Colle dell’Infinito.
nei Beni FAI tutto l'anno
Gratis