24 febbraio 2007
I clown, che in italiano chiamiamo “pagliacci”, insieme a mimi e maschere teatrali, sono i comici del Circo, ovvero gli artisti che attraverso paradossi e situazioni estreme suscitano l'ilarità del pubblico. Nel circo tradizionale è classico l'incontro tra i due opposti: il clown Bianco, così chiamato perché tutto vestito di bianco con un cappello a punta, e l'Augusto, anche detto Toni, che indossa abiti fuori misura e scarpe giganti. Il primo è severo e preciso, mentre l'altro è pasticcione e stralunato, e quando si incontrano nascono situazioni paradossali che rallegrano il pubblico e divertono i bambini.
A incantare gli spettatori ci pensano invece i giocolieri, gli artisti del gioco, della destrezza e della manipolazione che si confrontano continuamente con gli attrezzi più insoliti, oggetti disparati e l'abilità del corpo. Lungi dall'essere un'attività del nuovo circo, la giocoleria ha origini antichissime: le prime tracce di questa strana forma di intrattenimento del pubblico si ritrovano nelle antiche civiltà greca, cinese, indiana e azteca.
Giocano con gli equilibri, il coordinamento e la precisione del corpo anche gli acrobati. Questi artisti, come equilibristi, funamboli, trapezisti e contorsionisti, sono in verità degli atleti che fanno della loro disciplina un'arte di spettacolo che incanta il pubblico per l'estrema difficoltà e per la pericolosità degli esercizi.
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