Centenario scomparsa Fogazzaro, il nostro omaggio

Centenario scomparsa Fogazzaro, il nostro omaggio

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Centenario scomparsa Fogazzaro, il nostro omaggio
FAI

16 marzo 2011

Nacque a Vicenza il 25 marzo 1842, nella casa al numero civico 111 dell'attuale corso Fogazzaro. Morì nella stessa città 69 anni dopo, il 7 marzo 1911. Un'intera dedicata all'arte e alla letteratura, che lo elesse come uno degli scrittori italiani più importanti nella storia del nostro Paese, tanto da essere più volte candidato al Premio Nobel.

Nel maggio del 2009, il FAI ricevette in lascito testamentario dal suo pronipote, il marchese Giuseppe Roi, Villa Fogazzaro Roi, il luogo dove Antonio Fogazzaro scrisse gran parte del capolavoro “Piccolo mondo antico”. Trasformata in casa museo dal FAI, oggi visitare la villa che si affaccia sul lago di Porlezza (CO), significa entrare nella magia del romanzo, respirando la stessa “breva fredda, infuriata di voler cacciar le nubi grigie, pesanti sui cucuzzoli scuri delle montagne…”.

A cento anni dalla sua scomparsa, il FAI lo vuole ricordare con i necrologi e i messagi di cordoglio originali, redatti dai familiari e da importanti personaggi storici quel 7 marzo 1911, che sono stati raccolti grazie all'impegnativo lavoro di ricerca eseguito dal professor Gervasini, coadiuvato da tutta la Comunità della Valsolda.

NECRLOGIO DELLA FAMIGLIA
Donna Rita Valmarana Fogazzaro, la Marchesa Gina Roi Fogazzaro, Maria Fogazzaro e il Marchese Giuseppe Roi con i figli, annunciano, straziati, la morte avvenuta stamane alle ore 5.20 di ANTONIO FOGAZZARO,
Senatore del Regno, loro rispettivo marito, padre, suocero e nonno, munito dei conforti religiosi.

Vicenza, 7 Marzo 1911.

NECRLOGIO DEL MUNICIPIO DI VICENZA
Cittadini ! ! !

Il Ciclo eroico della Grandezza e dell' Arte nostra si è chiuso oggi!

E' morto ANTONIO FOGAZZARO.

Disparve il psicologo che i più accesi problemi del pensiero contemporaneo affrontò con fermo animo e sapiente parola - il romanziere che li rivestì di fantasie delicate e profonde tra fresche vene sottili di vivente umorismo - il poeta che agli affanni e agli aneliti dell'ideale diede a fiotti impetuosi il sangue migliore!

Ma alla sua piccola cara Vicenza è anche tolta la nobile, squisita figura del patrono di ogni alta impresa di intellettualità e di bene - del candido cavaliere, a partiti e dissensioni superiore - del filantropo, di mille ignote miserie quotidiano soccorritore.

Cittadini!

All'universo cordoglio che d' ogni parte si effonde il nostro si unisca ancora più amaro di angosciato stupore e di pianto silenzioso!

Dalla Residenza Municipale, 7 Marzo 1911.

Il Sindaco
R. DALLE MOLE

IL MESSAGGIO DI S. M. IL RE
Sindaco di Vicenza,
La morte dell'illustre Senatore Fogazzaro mi lia profondamente contristato. Mando alla sua città natale le mie più sentite condoglianze per tanta perdita.

Vittorio Emanuele III

IL MESSAGGIO DI S. M. LA REGINA MADRE
Sindaco di Vicenza,
S. M. la Regina Madre si associa al lutto di Vicenza per la perdita dell'illustre ed amato concittadino. Antonio Fogazzaro non lascia soltanto alla Patria la sua grande opera di letterato ma una lunga pur anco e meritata eredità di affetto.

IL COMMIATO DELLA CITTA' NEL DISCORSO DEL SINDACO DI VICENZA
Nell'estremo respiro di Antonio Fogazzaro noi non abbiamo perduto solamente il pensatore Insigne, che, raccogliendo le contraddizioni, gli affanni, le sublimi speranze del tragico dissidio, che divide la società contemporanea, tentò di comporle in unità di sintesi pacificatrice — non abbiamo perduto solo l'artista squisito che ai candidi veri del suo Credo diede palpito e luce di bellezza immortale non abbiamo perduto solo 1' uomo che sul vertice di ogni ascensione non si limitò a predicarlo il suo Vangelo, ma volle praticarlo scolpendolo in opere di bontà infinita - un Vangelo nel quale era scritto 1'Amore senza i guasti e le corruttele del senso - la fede senza le contaminazioni e le inquinazioni della politica - la Patria senza le insidie e gli assalti dei paniti la vita senza viltà e senza bassezza.

Con Antonio Fogazzaro scompare, si dilegua nelle cenile immensità dello spazio e del tempo l'Anima Vicentina, queir Anima, che educata al culto del Bello come in un paradigma di classica grazia nei poemi di marmo di Palladio e Scamozzi, ebbe da Giacomo Zanella venustà di greche eleganze, da Fedele Lampertico vital succo di pensamenti robusti, da Paolo Lioy moderno afflato di liberi spiriti, da Antonio Fogazzaro esempio e beneficio di ogni perfezione morale ed estetica.

Il Sindaco
R. DALLE MOLE

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