10 marzo 2007
Far dialogare tra loro due collezioni del Novecento raccolte da due tra i più importanti e appassionanti collezionisti d'arte, Claudia Gian Ferrari e Giuseppe Panza, che hanno entrambi deciso di donare alla collettività attraverso il FAI, il frutto di una vita di ricerca e di passione. Un dialogo che si pone come obiettivo quello di trasformare le collezioni d'arte private in un patrimonio disponibile per tutti.
E' quanto è successo a Villa Panza, la settecentesca villa di proprietà della Fondazione che dal 12 ottobre 2006 al 18 febbraio 2007 ha ospitato “Capolavori del Novecento italiano dalla collezione Gian Ferrari al FAI”, la mostra che presenta in anteprima al pubblico quarantaquattro opere degli artisti più significativi dell'arte italiana della prima metà del Novecento.
Grazie alla generosità di Claudia Gian Ferrari, i visitatori hanno potuto vedere in tutta la sua interezza la collezione frutto di un'attività di più generazioni nel campo dell'arte moderna italiana, iniziata dal gallerista Ettore Gian Ferrari e poi proseguita appunto dalla figlia Claudia, che sarà poi destinata al FAI per Casa Necchi Campiglio di Milano.
Da Mario Sironi a Giacomo Balla, da Arturo Martini a Giorgio de Chirico, da Carlo Carrà a Giorgio Morandi fino ad Arturo Martini, la lista degli artisti è tale da garantire un quadro approfondito e coinvolgente della grandezza dell'arte della prima metà del Novecento nel nostro Paese, ponendo una particolare attenzione a quelle tendenze figurative della scultura, della pittura e della grafica che sono state oggetto assiduo delle ricerche e degli acquisti della famiglia Gian Ferrari.
In particolare, per quanto riguarda le sculture, il più consistente e significativo nucleo di opere è quello di Arturo Martini, che a novembre lascerà la sede mussale varesina per approdare alla Fondazione Stelline di Milano.
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