22 marzo 2016
Il patto costituisce il primo caso regionale di applicazione dello strumento “contratto di fiume” ad un'area urbana e rappresenta un percorso partecipato da oltre 20 attori pubblici e privati del territorio (tra i quali la Regione, la Città metropolitana, il Comune di Bologna e il Comune di Casalecchio) finalizzato a identificare una strategia condivisa di azione per il governo sostenibile del sistema fluviale e di parte dei canali bolognesi. Il “contratto di fiume” è, infatti, un protocollo giuridico che permette, secondo la definizione del secondo World Water Forum, “di adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale, intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale”.
Il FAI aderisce con entusiasmo a questa iniziativa perché, come ricorda la Carta Nazionale dei Contratti di Fiume, questi processi di programmazione negoziata possono identificare percorsi di riqualificazione e valorizzazione territoriale capaci di perseguire il cosiddetto “equilibrio delle tre E” (ecologia, equità, economia), di grande attualità rispetto al tema specifico della Giornata Mondiale dell'Acqua 2016, ovvero il rapporto tra Acqua e Occupazione.
Il contratto di fiume sottoscritto il 22 marzo tutela, quindi, i valori condivisi dal FAI, in particolare il richiamo alla necessità che siano maggiormente valorizzato, in modo sinergico con il paesaggio circostante, gli aspetti storico – culturali della Chiusa di Casalecchio e dei canali bolognesi: la prima, infatti, è il più antico manufatto di questo tipo al mondo ed è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell'Unesco, e il canale di Reno, lungo circa 66 km, è in funziona da più di mille anni.
Recentemente il contratto di fiume è stato, inoltre, inserito tra gli strumenti della Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici in quanto costituisce una delle misure di prevenzione e di tutela del territorio in occasione degli eventi calamitosi, un tema centrale per il FAI che vede nell'impiego di questi strumenti volontari di partecipazione un'ottima modalità per proteggere il territorio e le sue peculiarità.
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