Biden e i leader mondiali a un summit sul cambiamento climatico

Biden e i leader mondiali a un summit sul cambiamento climatico

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Biden e i leader mondiali a un summit sul cambiamento climatico
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23 aprile 2021

Il Presidente USA ha convocato 40 leader mondiali per un summit sulla lotta al cambiamento climatico: è iniziato il decennio decisivo, non si può più tornare indietro. Trasformare le economie verso la transizione ecologica è la strada per salvare il nostro Pianeta.

Nella Giornata Mondiale della Terra 2021 il mondo ha riflettuto sul futuro del Pianeta.

Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha riunito quaranta leader mondiali in una conferenza virtuale sulla lotta all’emergenza climatica. Un incontro che non era previsto nel calendario ufficiale delle relazioni internazionali e che vuole segnalare con decisione il cambio di passo degli Stati Uniti rispetto all’indifferenza del suo predecessore.

«Quello in corso è il decennio decisivo» ha dichiarato Biden in apertura, promettendo di tagliare del 50% le emissioni di anidride carbonica degli USA entro la fine del 2030 e ha invitato i propri colleghi di tutto il mondo ad accelerare i rispettivi piani per le emissioni dei gas serra. Tutti i leader, anche Russia e Cina, si sono mostrati collaborativi rispetto all’esortazione di Biden, il quale ha ribadito che la transizione alla sostenibilità – questo enorme sforzo collettivo di natura finanziaria, economica e sociale – non deve essere considerato un sacrificio, ma un motore di crescita e benessere.

Il giorno prima l’Europa aveva annunciato che i governi dell'Unione e l'Europarlamento avevano trovato l'accordo che fa diventare legge gli impegni del continente sul taglio del 55% delle emissioni di CO2 entro il 2030 e la neutralità climatica nel 2050. «Un impegno politico è diventato un impegno giuridico», ha commentato Ursula von der Leyen, spiegando che l’Europa è il primo continente a costruire un mercato verde.

Papa Francesco, intervenuto al summit fra i leader mondiali, li ha esortati ad agire con coraggio per inventare nuovi cammini, operare con giustizia e dire sempre la verità, perché «Dio perdona sempre, l’uomo qualche volta, la natura mai».

Anche la giovane attivista Greta Thunberg è ha lanciato un monito: «Fate la cosa giusta, saremo noi giovani a giudicarvi».

«Confidiamo che vinceremo insieme questa battaglia», ha esordito il premier Mario Draghi nel suo discorso, accogliendo favorevolmente il cambio di rotta degli Usa. Per il nostro Presidente del Consiglio il summit è stato un appuntamento fondamentale per catalizzare gli sforzi in vista del Cop 26 e del G20, quest’anno a presidenza italiana: «Non dobbiamo perdere di vista la lotta al cambiamento climatico mentre lottiamo contro la pandemia. Possiamo trasformare le nostre economie per costruire un modello più verde e inclusivo».

Nel Recovery Plan, che sarà presentato a giorni in Parlamento per poi arrivare entro il 30 aprile alla Commissione Europea, un intero capitolo sarà dedicato alla transizione ecologica. Mario Draghi l’ha chiamata "rivoluzione verde".

«L’Italia è bellissima ma molto fragile – ha continuato Mario Draghi - La battaglia per il clima è anche una battaglia per proteggerne la storia e il paesaggio».

Secondo il rapporto di Copernicus il 2020 è stato l’anno più caldo mai registrato e nel 2021 le emissioni di anidride carbonica, rallentate l’anno scorso grazie ai lockdown, aumenteranno di un miliardo e mezzo di tonnellate.

Il FAI è sempre più consapevole che ognuno, dalle istituzioni ai cittadini, debba fare la sua parte per ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera. Per questo, la Fondazione da anni è attiva con un programma di efficientamento energetico e di attenzione dei propri consumi finalizzato alla riduzione delle proprie emissioni.

Il 22 aprile 2021 è stato il giorno delle promesse.

Ci auguriamo davvero che questa unione di intenti dei grandi leader mondiali abbia un seguito concreto nei prossimi appuntamenti internazionali e invitiamo i Governi ad agire con coraggio, ora, adesso, perché il 2030 è domani.

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