Basilico, l'occhio del paesaggio

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Basilico, l'occhio del paesaggio
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21 febbraio 2013

Narratore, acuto osservatore della realtà, antropologo, Gabriele Basilico, scomparso il 13 febbraio scorso, ha ritratto nei suoi scatti “il ruolo dello spazio nella costruzione delle relazioni sociali”, cercando di esprimere il legame tra uomo e territorio, tema molto caro al FAI.

“Io non fotografo mai paesaggi disabitati. Io vado in cerca dei luoghi dove l'uomo ha creato se stesso, e ogni volta che li trovo, mi fermo e mi chiedo: cosa è successo qui? Chi ha voluto questo, chi ha cambiato questo luogo che prima era diverso, e perché lo ha fatto?”

Così si definisce uno dei più grandi fotografi italiani, scomparso il 13 febbraio scorso. Narratore, acuto osservatore della realtà, antropologo, Gabriele Basilico nella sua vita non ha semplicemente fotografato la realtà ma ha cercato di esprimere nello scatto il legame tra uomo e territorio, tema molto caro al FAI.

Nato a Milano nel 1944 cominciò a interessarsi alla fotografia da ragazzo riprendendo nei suoi scatti i cortei e le agitazioni studentesche, ma la figura umana scomparve presto dalle sue immagini per lasciare il posto a contesti urbani nell'intento di capire “il ruolo dello spazio nella costruzione delle relazioni sociali”. Scelta che si rivelò felice tanto che i suoi scatti, soprattutto di periferie, furono accostati agli spazi metafisici di Giorgio De Chirico.

In fotografia Gabriele Basilico parla dell'uomo pur nella sua assenza, attraverso le sue azioni come il lavorare o lo spostarsi, mostrando un'immagine più veritiera e credibile di ciò che è realmente, come in “Ritratti di fabbriche” dove attraverso l'architettura industriale di Milano esprime quasi la grandezza del lavoro umano.

L'interesse nella geografia dei luoghi e il desiderio di documentare in modo rigoroso e profondo la vita umana in un certo contesto trova riscontro nella concezione che il FAI ha del Paesaggio, da considerarsi come un organismo vivente in perenne evoluzione, espressivo di identità il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni. Non a caso tra le tante definizioni che Gabriele Basilico ha ricevuto ‘occhio del paesaggio' è quella che ci piace di più.

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