12 ottobre 2017
Il FAI ed Eni sono protagonisti di un'esperienza unica di promozione culturale, che coniuga l'attività industriale con la valenza storica e naturalistica di un sito operativo. Il 26 maggio, alla presenza del Sottosegretario di Stato al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dorina Bianchi, del Presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, dell'Amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, del Presidente del FAI, Andrea Carandini, e dell'Amministratore delegato di Syndial, Vincenzo Maria Larocca, si è svolta la cerimonia per l'apertura al pubblico delle Saline Conti Vecchi ad Assemini (CA), riqualificate e valorizzate grazie alla partnership innovativa tra FAI e Eni e avviata lo scorso anno e di durata decennale.
Per il FAI si tratta della prima esperienza di gestione, narrazione e valorizzazione di un progetto imprenditoriale, storico e innovativo, all'interno di un luogo minerario tuttora produttivo. Una nuova tipologia di bene, con caratteristiche e potenzialità tali da prefigurare uno sviluppo turistico culturale diverso da quello della costa nord est dell'Isola.
Per Eni, proprietaria del bene attraverso la società Ing. Luigi Conti Vecchi – Syndial, la partnership con il FAI è una best practice per la finalità unica del progetto, che ha l'obiettivo di promuovere la valorizzazione culturale e ambientale di un sito in attività da quasi novanta anni.
Le Saline Conti Vecchi, entrate in esercizio nel 1931, si estendono su una superficie di 2700 ettari nei Comuni di Assemini, Capoterra e Cagliari e sono integrate con lo stabilimento industriale Ing. Luigi Conti Vecchi ad Assemini, che è stato oggetto di un importante progetto di riqualificazione industriale.
Saline e impianti industriali sono un unicum perfettamente integrato, che svolge la propria attività in una meravigliosa oasi naturalistica. Il progetto realizzato consente di aprire al pubblico e di rendere fruibile e visitabile a tutti, a partire dal 28 maggio 2017 per dieci mesi all'anno, parte del complesso delle storiche saline, attraverso la realizzazione di percorsi di visita dedicati, l'organizzazione dei luoghi per l'accoglienza dei visitatori e la dotazione dei servizi necessari e dei sistemi di comunicazione dei contenuti culturali inerenti le specificità del sito.
Il sito di archeologia industriale delle Saline Conti Vecchi, recuperato grazie all'innovativo progetto FAI-Syndial Eni, si racconta attraverso allestimenti d'epoca, documenti storici e videoproiezioni alla scoperta delle saline e dell'oro bianco - il sale - della sua storia e della sua produzione, del suo paesaggio e dei suoi protagonisti. Per la definizione del progetto il FAI si è avvalso della collaborazione di esperti e studiosi locali, ma anche dei lavoratori stessi della salina, quelli storici e quelli attuali. Per raccontare il lato “umano” delle saline, che ospitarono vere e proprie comunità di uomini, donne e bambini che vivevano nell'attiguo villaggio, sono stati raccolti ricordi e documenti privati di coloro che vi hanno vissuto.