Approvato il DDL contro il consumo di suolo

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Approvato il DDL contro il consumo di suolo
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20 dicembre 2013

L'obiettivo di questo provvedimento è azzerare il consumo di suolo italiano entro il 2050. Per raggiungerlo, il DDL difende la destinazione d'uso dei terreni agricoli e incentiva il riuso e la rigenerazione di aree già urbanizzate. Si è giunti a questo risultato anche grazie agli appelli di FAI e WWF.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Disegno di legge su “Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato”: i suoi nove articoli salvaguardano la destinazione agricola dei terreni e valorizzano il suolo come risorsa da tutelare, preziosa per prevenire il dissesto idrogeologico. Si è giunti a questo risultato anche grazie agli appelli di FAI e WWF.

In sostanza, l'obiettivo del provvedimento è quello di impedire che il suolo venga eccessivamente “eroso” dalla cementificazione. Per raggiungere questo scopo il DDL promuove il riuso e la rigenerazione di aree già urbanizzate. Le Regioni avranno l'obbligo di emanare, entro 180 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del DDL,  provvedimenti che fissano i criteri per la rigenerazione urbana. Successivamente si individueranno nelle città le aree che potranno essere riqualificate.

Il Disegno di legge si propone di stabilire una graduale riduzione del consumo di suolo in Italia, fino ad arrivare all'obiettivo europeo del consumo di suolo pari a zero, da raggiungere entro il 2050. La riduzione progressiva del consumo di suolo deve essere fissata in termini quantitativi: per questo il DDL rimanda a un successivo decreto interministeriale. Tra l'entrata in vigore della legge e l'adozione di questo decreto interministeriale non ci potrà essere consumo di suolo agricolo, fatta eccezione per gli interventi urbanistici già autorizzati e previsti.

Il provvedimento stabilisce anche che i terreni agricoli che hanno ricevuto aiuti comunitari o statali non potranno cambiare destinazione d'uso per cinque anni.

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