Antony Gormley: L’immaginazione spaziale radicale di Fontana

Antony Gormley: L’immaginazione spaziale radicale di Fontana

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Antony Gormley: L’immaginazione spaziale radicale di Fontana
Focus

04 luglio 2022

Lo scultore Antony Gormley racconta come la mostra “Lucio Fontana/Antony Gormley”, a cura di Luca Massimo Barbero ed esposta al Negozio Olivetti a Venezia fino al 27 novembre, sia un perfetto dialogo a tre - due artisti e un architetto - su corpo e spazio, in relazione alla natura e al cosmo.

Questa mostra è un dialogo a tre: due artisti che non si sono mai incontrati e che comunicano tra loro attraverso opere immobili e silenziose e un architetto che gioca con i materiali e la luce per creare uno spazio in cui ci sentiamo sia trattenuti che estesi.

Il Negozio Olivetti progettato da Carlo Scarpa rappresenta uno spazio che è nel mondo ma in qualche modo non ne fa parte. All’ingresso, il rumore delle gocce che cadono nell’acqua ferma e scura della fontana è un invito a rimanere, a prendersi una pausa, a contemplare.

Ecco una sensibilità tutta italiana per i materiali: il legno, la pietra, il gesso, l’ottone, il marmo e la luce. Ecco un architetto il cui modernismo è stato temperato dal Giappone.

Lucio Fontana ci offre una proposta concettuale. Nei quattro disegni esposti dalla sua presentazione del 1951 alla Triennale di Milano illustra i limiti di un'arte che si fonda sulla nostra percezione dello spazio: un uomo in piedi nel deserto può vedere (forse) fino a 5 km. Fontana suggerisce che questo punto di vista terrestre sia un limite e mette in discussione il principio di prospettiva che ha guidato la storia dell'arte occidentale. Vuole che sostituiamo i limiti della percezione con un punto di vista cosmico. Questo è un invito radicale a scambiare il percepito con il concetto.

Questa è l'idea di trasformazione che Fontana avrebbe continuato a realizzare nelle sue opere "Concetto Spaziale". Qui ha rotto il terreno della pittura per rivelare un vuoto oscuro su una superficie che, storicamente, avrebbe portato rappresentazioni del nostro mondo terrestre.

Ha liberato il luogo tradizionale dell'arte in questo spazio infinito.

Il mio lavoro è molto diverso. Ma, con l'invito di Luca Massimo [Barbero, ndr], sono riuscito a confrontarmi con i disegni spontanei di Fontana, disegni che per me diventano anche un modo per respirare, un modo di pensare e di sentire immediato che condivide con lo spettatore un luogo aperto di sensazioni libere. Nel mio lavoro voglio iniziare con il corpo, il veicolo dell'esperienza umana. Siamo menti che dimorano nei corpi e corpi che dimorano negli edifici.

Ho sempre pensato al corpo non come un oggetto da usare come protagonista in una narrazione, ma come un luogo.
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La mia scultura di forma corporea RISE è diventata la base della mostra. Identifica uno spazio umano nello spazio, che contiene l'oscurità interiore, la stessa oscurità che mostra Fontana nel suo Concetto Spaziale. Ma, nel mio caso, questa oscurità è l'oscurità del corpo trattenuto in un piombo impermeabile, diviso solo da linee verticali e orizzontali di saldatura. Contiene uno spazio indicale, un luogo che siamo invitati, attraverso un salto concettuale, a occupare con la fantasia. Ho usato le stesse coordinate cartesiane per mappare la condizione interna del corpo nell'opera finale della mostra, SUBJECT III, posta contro un muro e confrontata con quelle stesse coordinate che si trovano nell'architettura di Scarpa.

Sono grato al FAI per aver reso possibile questa mostra, all’Associazione Arte Continua perché è stata determinante nel dare vita a questo progetto, così come a Luca Massimo Barbero e alla Fondazione Fontana che hanno permesso a disegni mai esposti prima di ispirare me e il mondo.

Antony Gormley

L'autore

Antony Gormley (Londra, 1960) è rinomato per le sue sculture, installazioni e opere di arte pubblica che indagano la relazione tra il corpo umano e lo spazio. La sua ricerca ha sviluppato dal 1960 il potenziale avanzato dalla scultura tramite un coinvolgimento critico con il proprio corpo e quello degli altri, confrontandosi con domande fondamentali su dove gli esseri umani si trovano in relazione alla natura e il cosmo. Gormley cerca continuamente di identificare lo spazio dell’arte come un posto del divenire in cui nuovi comportamenti, pensieri ed emozioni possano nascere.

Per desiderio di Antony Gormley e Fondazione Lucio Fontana e grazie al contributo di Associazione Arte Continua e Galleria Continua la mostra sarà eccezionalmente a ingresso libero.

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