“Ama la tua casa”: Giuseppe Roi e Villa Fogazzaro Roi

“Ama la tua casa”: Giuseppe Roi e Villa Fogazzaro Roi

Condividi
“Ama la tua casa”: Giuseppe Roi e Villa Fogazzaro Roi
Villa Fogazzaro Roi

01 febbraio 2024

Nel 2024 cade il centenario della nascita del marchese Giuseppe Roi, che nel 2029 donò al FAI la casa lombarda dello scrittore Antonio Fogazzaro: un piccolo mondo antico affacciato sulla sponda italiana del Lago di Lugano.
«Ama la tua casa, e se ne sei lungi pensa a lei». Antonio Fogazzaro, 1873

Ricorrenza Giuseppe Roi

Nel 2024 cade il centenario della nascita del marchese Giuseppe Roi (1924-2009), l’imprenditore vicentino noto per l’opera di salvaguardia del patrimonio veneto e donatore al FAI della casa lombarda dello scrittore Antonio Fogazzaro.

Per celebrare la ricorrenza, e in occasione delle Giornate FAI di Primavera, la Delegazione FAI di Vicenza e la Fondazione Roi organizzano due importanti eventi: l’apertura straordinaria della casa vicentina di Roi e un convegno su Giuseppe Roi, con la partecipazione del giornalista e storico dell’arte Marco Carminati. Sempre a Vicenza avrà luogo l’inaugurazione della nuova ala del Museo Civico dedicata al mecenate. A Milano, inoltre, il FAI prevede un incontro a Villa Necchi Campiglio dedicato all’azione di tutela di Giuseppe Roi alla dimora di Antonio Fogazzaro, Bene del FAI regolarmente aperto al pubblico.

Villa Fogazzaro Roi a Oria

La casa di Oria di Antonio Fogazzaro (1842-1911) si trova in Valsolda, sulla sponda italiana del Lago di Lugano. Risalente al Settecento, il piccolo edificio viene progressivamente ampliato nel corso dei due secoli successivi. La residenza appartiene in origine alla madre di Antonio Fogazzaro, Teresa Barrera, che qui abita prima di trasferirsi a Vicenza, dove sposa Mariano Fogazzaro. Divenuta sede di piacevoli villeggiature famigliari, la dimora rappresenta in epoca risorgimentale anche un sicuro rifugio dalle persecuzioni austriache. Con l’avvenuta Unità d’Italia, Antonio Fogazzaro si concede a Oria sereni soggiorni insieme alla moglie Margherita Valmarana e ai tre figli, dedicandosi alla musica, alla scrittura, alla pesca e alle gite in barca sul lago.

Proprio in un simile contesto valsoldese lo scrittore ambienta il suo celebre capolavoro Piccolo mondo antico, pubblicato nel 1895. Sullo sfondo delle lotte risorgimentali, l’autore descrive accuratamente diverse sale della casa, dando prova della fedeltà degli interni letterari alla villa reale e permettendo ancora oggi di rinvenire nei dettagli dell’abitazione il paesaggio domestico dei protagonisti. Così viene descritta ad esempio la casa:

«Addossata ai ripidi vigneti della montagna, sparsi d’ulivi, essa cavalca la viottola che costeggia il lago, e pianta nell’onda viva una fronte modesta, fiancheggiata a ponente, verso il villaggio, da un giardinetto pensile a due ripiani, a levante verso la chiesa, da una piccola terrazza gittata su pilastri che inquadrano un pezzo di sagrato».

Sviluppata su tre livelli, la dimora include anche un appezzamento verde, chiamato l’“Orto di Franco”, mentre al piano interrato si trovano un arioso spazio ad arcate verso il lago e la storica darsena, nella quale Ombretta, la bambina del romanzo, andrà incontro a una tragica morte.

Oggi, a distanza di circa un secolo e mezzo, architettura e natura convivono ancora in un naturale abbraccio, componendo parte di quell’immoto paesaggio valsoldese tanto amato dallo scrittore.

Giuseppe Roi
Giuseppe Roi
Giuseppe Roi
Giuseppe Roi

Giuseppe “Boso” Roi e la casa di Oria

Giuseppe Roi (detto “Boso” dagli amici) è nipote di Teresa Fogazzaro, una delle figlie dello scrittore, sposata a un Roi. Ereditata la casa nel 1960, Giuseppe Roi ne aggiorna gli ambienti con l’obiettivo di riportarli quanto più possibile al periodo fogazzariano. Egli rimuove quindi i pezzi non coerenti o di epoca successiva, trasferendo in Valsolda mobili, documenti e oggetti dello scrittore provenienti da altre proprietà di famiglia.

Parallelamente, il naturale talento di Roi per la decorazione d’interni dà forma ad accoglienti camere per gli ospiti, arredate con mobili ottocenteschi di delicata eleganza e rallegrate da fiorati rivestimenti parietali. Oltre alle preziose collezioni ceramiche, sono ascrivibili al gusto originale di Giuseppe Roi le piccole e variegate raccolte di manufatti particolari, di arte popolare o in materiali inusuali, come un gruppo di tranciasigari, alcuni contenitori in pelle di cammello e numerosi esercizi di ricamo.

Giuseppe Roi

Il passaggio al FAI

Dal 2009 il FAI gestisce la conservazione e l’apertura al pubblico della villa, ordinando lavori per la sicurezza e il restauro dell’edificio e organizzandone nel contempo la valorizzazione.

Oggi dunque il visitatore ha la possibilità di cogliere il triplice ruolo della villa: quello di casa per Giuseppe Roi e i suoi fortunati ospiti, di abitazione di Antonio Fogazzaro e della sua animata famiglia e di dimora letteraria dei coniugi Maironi.

Ti potrebbe intressare...

Registrati alla newsletter
Accedi alle informazioni per te più interessanti, a quelle inerenti i luoghi più vicini e gli eventi organizzati
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te