13 gennaio 2023
Chiunque può realizzare contenuti utili alle attività del FAI, e un team della Direzione Comunicazione - chiamato Agenzia interna - è dedicato proprio alla produzione di nuovi contenuti visuali. All’interno di questo team Matteo Cupella, l’Art Director, insieme a Barbara Verduci, la nostra photoeditor, hanno il compito di commissionare e, in alcuni casi, realizzare direttamente, contenuti visivi efficaci e di qualità.
I contenuti di valore e rispondenti a precisi criteri legali, di contenuto ed estetici, vengono poi valutati e archiviati da Maria Chiara Corazza. L’Archivio Iconografico è il luogo dove, appunto, confluiscono i video e le fotografie più significativi prodotti dagli uffici della Cavallerizza, dai Beni e dalle Delegazioni, quindi anche i vostri!
Nell’Archivio viene conservata tutta la documentazione visiva messa a patrimonio comune diventando così un punto rappresentativo dell’identità di chi lo produce.
“Un buona composizione è la maniera più forte di vedere le cose”, Edward Weston 1886-1958
L’occhio umano e la macchina fotografica vedono in modo differente: la fotografia è bidimensionale, a differenza dei nostri occhi che percepiscono uno spazio senza limiti, pertanto lo spazio a nostra disposizione, nella camera, è limitato da quattro lati e tutto ciò che inseriremo al suo interno determinerà il nostro racconto.
Partiamo da un estratto di un video del famoso fotografo Steve Mc Curry per parlare di 9 suggerimenti utili a una buona composizione fotografica. Questi consigli aiutano moltissimo a raggiungere una composizione ottimale attraverso un nostro racconto, ma non esistono regole assolute per comporre: rimane sempre un atto creativo e pertanto personale.
È la regola più diffusa nella composizione fotografica e per secoli usata dai pittori. Secondo questa regola è importante disporre gli elementi di primaria importanza sulle linee (linee di forza) tracciate o sui loro punti (punti di forza) di intersezione. Questo accorgimento aiuta a creare dinamicità nella composizione, perché decentrando i soggetti l’occhio non si ferma al centro e vaga nell’esplorazione all’interno dell’immagine. Molte macchine fotografiche sono dotate di una griglia già impostata secondo questa regola.
Un suggerimento molto utile è quello di cercare di utilizzare il più possibile le linee presenti nella scena per guidare lo sguardo di chi osserva verso uno o più punti di interesse nell’immagine.
Le linee diagonali presenti nella scena da inquadrare aiutano a creare un forte dinamismo.
Tutti gli elementi, come porte, finestre, cerchi, inseriti all’interno della scena aiutano e contribuiscono a puntare l’attenzione di chi guarda su uno o più punti di interesse.
Trovare un forte contrasto fra il soggetto e lo sfondo aiuta moltissimo a far risaltare il soggetto dal suo contesto.
“Se le tue foto non sono abbastanza buone, non sei abbastanza vicino”, Robert Capa 1913-1954
Avvicinarsi al soggetto di nostro interesse aiuta a concentrare e a focalizzare l’attenzione di chi guarda sul soggetto che riteniamo primario posto all’interno dell’inquadratura.
L’occhio dominante, il più vicino alla fotocamera e posizionato al centro dell’inquadratura, contribuisce a creare l’illusione che l’occhio del soggetto ritratto segua l’occhio di chi guarda.
Il nostro cervello è istintivamente attratto dagli schemi e dagli elementi a ripetizione, quando presenti all’interno della nostra scena sono molto graditi e attirano dunque l’attenzione del nostro cervello.
La simmetria è la condizione che maggiormente attira il nostro cervello, che la giudica molto piacevole alla vista. L’occhio umano ama la simmetria.
Dopo realizzato i vostri video e le vostre fotografie, perché il contenuto confluito in archivio sia funzionale al proprio scopo – ovvero alla conservazione di una storia collettiva e al racconto di un’istituzione nel presente e in futuro – è opportuno verificare prima che rispondano ad alcuni criteri:
- la correttezza per quanto riguarda gli aspetti tecnici e legali;
- la funzionalità per contenuto;
- la qualità per soggetto e composizione.
Saper riconoscere questi elementi aiuta ciascuno di noi ad assumere più consapevolezza in ambito visivo e, quindi, a produrre e conservare immagini che poi potranno essere realmente utili per il racconto della Fondazione. (Ricordatevi che condividere via WhatsApp foto e video la risoluzione si abbassa e le vostre creazioni saranno meno utilizzabili! Vi invitiamo quindi a selezionare le migliori e a condividerle con la Referente regionale via mail o con WeTransfer qualche ora dopo o il giorno successivo)
Per aspetti tecnici intendiamo le attenzioni minime di cui tenere conto quando si scattano foto o si riprendono video (immagini a fuoco e ferme, corretta esposizione, buona risoluzione digitale, post-produzione naturale).
Per aspetti legali, invece, si intendono sia quelli legati al ruolo dell’autore (abbiamo la sua autorizzazione scritta – contratto o liberatoria - per poter utilizzare le sue foto e i suoi video per gli usi che desideriamo farne?), dei soggetti (abbiamo la liberatoria all’uso dei ritratti degli adulti o dei minori che sono stati ripresi? o abbiamo l’autorizzazione del proprietario del luogo o dell’oggetto che stiamo ritraendo? Se riproduciamo un’opera d’arte, sono decaduti i 70 anni dalla morte dell’artista?).
Avere presente sia in fase di creazione che di archiviazione i criteri minimi di correttezza legale e quindi formale, nonché quelli di opportunità di contenuto e di valore compositivo- estetico, consente a ciascuno di noi di avere a disposizione materiale realmente rappresentativo e utilizzabile, aspetto fondamentale nel momento in cui riguarderemo e vorremo utilizzare quei contenuti per il racconto e le mille storie del FAI.
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