Al via il cantiere per la rinascita di Punta Mesco

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Al via il cantiere per la rinascita di Punta Mesco
Cantieri

15 aprile 2015

Il progetto di restauro paesaggistico ambientale e del recupero degli edifici rurali nella località di Case Lovara a Punta Mesco, Levanto (La Spezia), è stato presentato oggi in conferenza stampa presso il Palazzo Ducale di Genova alla presenza di Marco Magnifico, Vicepresidente Esecutivo del FAI, Maurizio Moggia, Sindaco del Comune di Levanto, Patrizio Scarpellini, Direttore Generale del Parco Nazionale delle Cinque Terre, Anna Zegna, Presidente della Fondazione Zegna, Roberto Segattini, Responsabile Ufficio Tecnico del FAI e Claudio Burlando, Presidente Regione Liguria. In questa occasione è stato annunciato l'avvio dei lavori per il recupero di un paesaggio storico-agricolo tipico delle Cinque Terre.

L'accordo

Il 22 luglio 2013 il FAI, la Regione Liguria, il Parco Nazionale delle Cinque Terre, il Comune di Levanto, il Comune di Monterosso al Mare e Fondazione Zegna, hanno siglato il Protocollo d'Intesa con il quale si è individuato in Case Lovara – 45 ettari di terreno e 3 fabbricati rurali che il FAI ha ricevuto in donazione nel 2009 – un sito pilota per il recupero di un insediamento agricolo-rurale in un'area SIC – Sito d'Interesse Comunitario.

La rinascita di Punta Mesco

Coerentemente con quanto il FAI sta cercando di fare nei propri Beni, rendendoli fulcri di sistemi più ampi, collegati con il territorio circostante, obiettivo del progetto è far rinascere Punta Mesco al centro del contesto in cui si colloca, quindi le Cinque Terre e Levante Ligure, la cui straordinaria valenza panoramica, paesaggistica e agricola ha le potenzialità per farsi motore di uno sviluppo economico legato a un turismo consapevole, rispettoso dell'ambiente e internazionale. Il recupero di Punta Mesco può, inoltre, diventare un modello per la corretta gestione dell'opera dell'uomo in aree soggette a regolamentazione come quelle del Parco Nazionale delle Cinque Terre; lo studio delle problematiche paesistico-ambientali del sito di Case Lovara può essere, infatti, esteso ad altre aree simili nel Parco.

Il cantiere in corso

Sono già stati avviati i primi lavori di messa in sicurezza degli edifici e dalle indagini propedeutiche al progetto è emerso uno straordinario patrimonio di muretti a secco e un pozzo per l'approvvigionamento dell'acqua, testimonianze dell'originaria vocazione agricola del sito. Attraverso il recupero delle colture tradizionali, che hanno permesso il ripristino dei terrazzamenti originari indispensabili per contrastare il dissesto idrogeologico, si intende procedere al restauro di una parte di arcaico paesaggio rurale ad oggi abbandonato. A conclusione dei lavori verrà insediata un'impresa agricola e un'attività ricettiva, improntata alla sostenibilità sia economica che ambientale, che prevede la copertura di oltre il 40% del fabbisogno energetico complessivo prodotto da fonti rinnovabili, come l'energia solare ed eolica. Sarà, inoltre, realizzato un piccolo agriturismo dalla funzione ricettiva e produttiva grazie ad attività agricole di qualità, allevamento e apicoltura.

Prossime fasi

Il progetto, che si è avvalso della collaborazione di due importanti istituzioni accademiche l'Università di Firenze, Laboratorio per il Paesaggio del Dipartimento di Gestione Sistemi Agrari, Alimentari e Forestali – GESAAF, e l'Università di Genova, Dipartimento di Scienze per l'Architettura – DSA, è attualmente in corso. Il primo lotto dei lavori, che si concluderà nella primavera 2016, è reso possibile grazie al contributo di Fondazione Zegna, dal 2003 vicina al FAI in progetti dedicati alla bellezza e alla natura. Per il secondo lotto, che comprende il restauro degli altri due edifici, il FAI auspica che si possa attingere ai fondi PSR – Programma di Sviluppo Rurale e FESR – Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale previsti dalla nuova programmazione europea 2014 – 2020, per i quali la pubblicazione dei bandi è prevista entro l'estate.

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