24 luglio 2018
Risultato della trasformazione da fortezza a residenza signorile, questi ambienti testimoniano l’importante e articolata storia del castello. Legati alle intense attività produttive del contado di Masino fungevano da depositi per il riso, i vini, l’avena, le segale, il carbone e la legna e alcuni ospitano, ancora oggi, un grande torchio vinario la cui struttura risale al XVIII secolo.
Nel corso del tempo sono stati trasformati in depositi, cantine, cucine e magazzini: spazi funzionali che però mantengono una certa eccezionalità sia per l’ampiezza degli spazi sia per gli elementi architettonici che li caratterizzano. Lo stato di conservazione in cui versano non è buono a causa dell’umidità di risalita e d’infiltrazione laterale di acqua che, complice la scarsa areazione dei locali, influenzano le condizioni ambientali.
In quest’ottica si è scelto di utilizzare Biodry, sistema che permette di migliorare il problema dell’umidità di risalita, scarsamente invasivo, facile da installare e reversibile. L’umidità di risalita capillare è un flusso costante di molecole d’acqua che sale per attrazione nei muri a contatto con il terreno, fino a raggiungere altezze anche di 2 metri. Grazie al dispositivo l’acqua presente nel terreno non viene più attirata verso l’altro e dentro i muri ma rimane nel terreno stesso.
Sono già state effettuate indagini per verificare i dati di umidità presenti nelle murature in oggetto e per individuare dove effettuare i necessari prelievi per l'analisi del contenuto di umidità. Le prime installazioni sono state realizzate negli spazi seminterrati della Torrazza, della Torre dei Venti, dell'ex cucina e della legnaia, dove l’umidità è più consistente. Successivamente si procederà con l’analisi dei materiali e il monitoraggio attraverso controlli periodici a seguito dell’installazione.
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