Agrigento: “Il viadotto Morandi va demolito”

Agrigento: “Il viadotto Morandi va demolito”

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Agrigento: “Il viadotto Morandi va demolito”
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07 settembre 2018

Si apre in questi giorni il dibattito sull’abbattimento del viadotto Akragas I, realizzato da Riccardo Morandi nel 1970 per collegare la città di Agrigento al quartiere di Villa Seta
“Apprezzo moltissimo, e con me il FAI, l’apertura di questo dibattito, perché è un confronto che negli anni passati non si sarebbe aperto in quanto il tema del paesaggio era ritenuto secondario rispetto alle ipotesi di sviluppo del territorio.”

Così Marco Magnifico, Vicepresidente Esecutivo del FAI, ha commentato la notizia sulle pagine del quotidiano “La Sicilia”, accogliendo con entusiasmo lo “straordinario cambiamento di prospettiva culturale che Agrigento sta affrontando”. L’infrastruttura Morandi rappresenta, infatti, un “colpo nello stomaco”, molto più dei palazzoni diventati nel tempo rappresentativi della città. Simbolo della cementificazione selvaggia degli anni ’70, il viadotto è “il prodotto di quella cultura” e riuscire oggi a demolirlo per tutelare uno dei paesaggi più belli del mondo rappresenta un cambio radicale.

“Non è il frutto della paura – ha sottolineato Magnifico spiegando l’assenza di correlazione tra la proposta di abbattimento e i recenti, tragici, fatti di Genova – è semmai la testimonianza di un’evoluzione culturale che il FAI non può vedere che con estremo favore, considerando anche i vantaggi d’immagine che potrà portare ad Agrigento”.

A rimarcare l’invasività dell’opera è Sebastiano Tusa, archeologo e assessore regionale ai beni culturali. Sempre sul quotidiano “La Sicilia” ha, infatti, sottolineato come il viadotto deturpi il paesaggio della Valle sia visivamente sia direttamente incidendo con i suoi piloni su aree archeologiche ricche di testimonianze della città antica. “E’ offensiva del paesaggio e dell’integrità di una corretta visione e godimento della città antica con la sua splendida collina dei templi”.

Oggi, 7 settembre, si riuniranno il Comune di Agrigento, Anas, la Soprintendenza, il Parco archeologico e il Libero Consorzio comunale per valutare il da farsi individuando la fattibilità di eventuali soluzioni alternative al viadotto.

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