Agricoltura, bisogna sostenere le piccole aziende

Agricoltura, bisogna sostenere le piccole aziende

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Agricoltura, bisogna sostenere le piccole aziende
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05 novembre 2012

Una riforma ‘verde' della Politica Agricola Comune (PAC) dell'Unione Europea che fronteggi la crisi economica ed ecologica, dirottando i finanziamenti dalle produzioni intensive ad alto impatto ambientale alle piccole aziende agricole multifunzionali, che garantiscono modelli di produzione e di consumo sostenibili fornendo servizi ambientali e sociali economicamente efficienti e rispettosi della biodiversità, delle risorse naturali e del paesaggio. E' la richiesta rivolta al Governo Monti, al Parlamento europeo e alle Regioni da 13 associazioni che riuniscono ambientalisti, mondo scientifico, agricoltori biologici e biodinamici occasione dell'incontro “PAC 2014 – 2020: per un'agricoltura in grado di riconciliare Economia ed Ecologia”, che si è svolto negli scorsi giorni a Roma. Durante l'iniziativa le 13 associazioni si sono confrontate con le tre maggiori Associazioni agricole (Coldiretti, Confagricoltura e CIA), i rappresentanti delle Regioni e del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

In Italia le aziende sono calate in 10 anni del 32,2% e il loro reddito del 25,3%. In Europa c'è una crisi generalizzata anche della biodiversità e il consumo di suolo agricolo negli ultimi sessant'anni (che ha provocato la perdita di 1,5 milioni di ettari dei terreni più fertili in Italia) mette a rischio anche la sicurezza alimentare. Questa crisi è il punto di arrivo di un modello di agricoltura non più sostenibile per modalità di produzione e di consumo.
Nel nostro Paese, dove ancora prevalgono piccole aziende agricole, riuscire a mantenere un'agricoltura di qualità significa mettere in relazione la sostenibilità ambientale con quella economica. Una Politica Agricola Comune per l'Europa deve poter dare all'agricoltura un ruolo centrale nella ricostruzione delle condizioni ambientali ed economiche della produzione.

Gli aiuti distribuiti alle imprese agricole dall'Unione Europea attraverso la propria Politica Agricola Comune (PAC) hanno favorito produzioni intensive ad alto impatto ambientale senza garantire la loro sostenibilità economica. Le aziende che hanno ricevuto la maggior parte dei fondi comunitari sono infatti quelle di grandi dimensioni, monoculturali, che producono merci indifferenziate ma che realizzano un reddito netto più basso. Le aziende agricole che reggono meglio l'impatto della crisi sono invece le aziende diversificate, multifunzionali, che realizzano attività innovative per la costruzione di un modello di produzione e consumo basato sulla sostenibilità ambientale.
Le imprese che hanno sostegni dalla PAC non hanno futuro sul piano economico e le imprese che invece possono avere un futuro non hanno sostegni. La riforma della PAC per il periodo 2014 – 2020, in discussione al Parlamento europeo, deve affrontare questo paradosso.

In questo scenario l'agricoltura biologica diventa il metodo produttivo centrale dal quale partire per un nuovo modello di riferimento basato su valori etici e sociali e sulla tutela dei beni pubblici. Sono, infatti, proprio le aziende biologiche che attraverso la diversificazione (base fondante dei principi del biologico) hanno saputo interpretare la multifunzionalità in misura maggiore rispetto alle altre e che oggi si dimostrano più resilienti anche sul piano economico e in sintonia maggiore con l'ambiente e i bisogni dei cittadini.

Le proposte della PAC per il 2014 – 2020 presentate dalla Commissione Europea nell'ottobre 2011 presentavano alcune importanti innovazioni rispetto al passato insieme ad altri aspetti invece insufficienti e che necessitavano ulteriori approfondimenti e miglioramenti per poter realizzare una riforma adeguata alle esigenze di profondo cambiamento che i tempi attuali richiedono. Visto il dibattito in corso al Parlamento europeo e le proposte del Consiglio Europeo dell'Agricoltura si rischia invece di fare ulteriori passi indietro e far diventare la riforma un'occasione persa per l'affermazione di una nuova agricoltura in grado di riconciliare economia ed ecologia.
La crisi strutturale nella quale siamo immersi impone di dare una priorità assoluta nell'uso delle risorse pubbliche ad obiettivi di interesse collettivo come la salvaguardia dell'ambiente, i servizi sociali nelle aree rurali, la creazione di nuova occupazione per i giovani. Promuovere e sostenere le imprese agricole multifunzionali, che alla produzione di cibo associano la fornitura di servizi ambientali e sociali creando lavoro qualificato, è la strada migliore per perseguire questi obiettivi.

L'incontro è stato promosso da FAI - Fondo Ambiente Italiano, Associazione italiana Agricoltura Biologica, Associazione per l'Agricoltura Biodinamica, Federbio - Unione Nazionale Produttori Biologici e Biodinamici, Fondazione italiana per la ricerca in agricoltura biologica e biodinamica, Italia Nostra, Legambiente, Lipu - Birdlife Italia, Pro Natura, Società Italiana Ecologia del Paesaggio, Touring Club Italiano, WWF Italia.

» Scarica il dossier PAC 2014-2020

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