Adriatico, no alle trivelle entro le 12 miglia

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Adriatico, no alle trivelle entro le 12 miglia
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26 maggio 2015

FAI, Greenpeace, Legambiente, Marevivo, Touring Club Italiano e WWF hanno presentato ricorso al TAR Lazio per annullare un'autorizzazione che consente la riperimetrazione di una concessione di ricerca di gas e petrolio in mare entro le 12 miglia dalla costa.

Quest'operazione, che amplia la concessione della società petrolifera Po Valley Operations tramite decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, è definita dalle associazioni ‘una forzatura intollerabile' in quanto si pone in contrasto con la legge del 2010 che impone il limite delle 12 miglia dalla costa.

L'ampliamento della concessione, che passerà dai 197 kmq già autorizzati ai 526 kmq, interessa le coste della Provincia di Ravenna al largo del Delta del Po, habitat di grandissima valenza ambientale e complesso ecologico molto importante per la compresenza di acqua e terraferma e acque dolci e salate, riconosciuto patrimonio dell'UNESCO e parte della Rete Natura 2000.

Questa riperimetrazione dell'area, già concessa alla Po Valley Operations, si fonda su un'interpretazione non corretta del decreto Sviluppo del 2012. Quella norma prevedeva, infatti, una deroga al limite delle 12 miglia, e faceva salvi i procedimenti autorizzatori e concessori in corso alla data del 29 giugno 2010. Come ha meglio specificato il Consiglio di Stato con un suo parere, questa norma fa riferimento solo a titoli che costituiscono attuazione di provvedimenti già adottati, mentre "devono, invece, ritenersi esorbitanti [...] quelle iniziative che si risolvono nell'esistenza di un nuovo titolo abilitativo o, comunque, in una modifica del titolo gia' esistente". Non è quindi possibile ricondurre questo caso specifico alla disciplina fissata dal Decreto Sviluppo.

Il ricorso è quindi un atto dovuto da parte delle associazioni in quanto questa autorizzazione potrebbe costituire un pericolosissimo precedente che consentirebbe a chiunque di estendere le proprie concessioni entro le 12 miglia, mettendo così a rischio le nostre coste e settori strategici per l'Italia come il turismo e la pesca.

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