27 novembre 2012
In un Paese come il nostro, dove i fondi pubblici destinati alla cultura sono in costante diminuzione, i volontari diventano una risorsa indispensabile per valorizzare il patrimonio artistico. È questo il tema al centro del convegno promosso dal settimanale Vita “Bellezza che vive. Immagini di volontari per una cultura in azione” che si terrà il 3 dicembre 2012 dalle 14.15 alla Villa Reale di Milano. Interverranno, tra gli altri, il Ministro per i Beni e le Attività culturali Lorenzo Ornaghi e il Presidente FAI Ilaria Borletti Buitoni.
In questa occasione le principali associazioni che promuovono il volontariato culturale come FAI, Fondazione CittàItalia, Italia Nostra e Touring Club Italiano e i protagonisti di alcune best practice del settore presenteranno esperienze e numeri delle loro attività.
I volontari sono strategici per la gestione e la valorizzazione dei beni culturali oggi: senza il loro prezioso contributo non sarebbe stato possibile aprire al pubblico oltre 650 Beni durante la scorsa edizione della Giornata FAI di Primavera. Molti dei 7 mila volontari FAI si impegnano per la Fondazione non soltanto in occasione di questo grande evento ma ogni giorno con tantissime attività indispensabili: come guide nei Beni FAI, ad esempio, oppure organizzando moltissimi eventi e attività nelle116 Delegazioni in tutta Italia...
Ma quello del FAI non è certo l'unico esempio virtuoso. A Milano solo grazie alla passione dei volontari del Touring è possibile visitare la splendida Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore in corso Magenta dal martedì al sabato: i visitatori sono passati dai 26 mila del 2006 – quando la chiesa era aperta solo mezza giornata ogni settimana - ai 111 mila del 2012 (Fonte: Corriere della Sera). Il Museo Diocesano vive grazie ai suoi volontari, che organizzano eventi e aggiornano la mailing list, anche il Festival della Letteratura di Mantova è un successo che deriva dall'impegno di tantissimi volontari.
L'identikit del volontario è cambiato: sempre più spesso si dedicano al volontariato culturale persone di 40-50 anni, socialmente impegnate, che trovano a fatica il tempo per coltivare la loro passione. Sono volontari tanti pensionati ma anche moltissimi giovani: per questi ultimi il volontariato culturale può essere un canale d'inserimento nel mondo del lavoro.
I volontari, quindi, diventano sempre più preziosi, una risorsa da valorizzare e non da utilizzare come “tappabuchi” quando i fondi mancano. I volontari devono essere formati attentamente e motivati, il loro entusiasmo e le loro idee devono essere il motore per valorizzare le nostre bellezze. Ma è anche necessario che l'Italia cambi rotta: in questo Paese, dove l'arte, la natura, la bellezza generano ricchezza e introiti, dove il turismo culturale è in costante crescita, è davvero controproducente il fatto che siamo messe a disposizione così poche risorse per i Beni culturali.
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