04 maggio 2012
Contribuire alla tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio d'arte, natura e paesaggio italiano. Con questo nobile e preciso scopo nasceva il FAI il 28 aprile 1975 . Da allora sono tante le attività portate avanti per tutelare l'ambiente e il paesaggio italiano. La Fondazione, infatti, si fa portavoce degli interessi e delle istanze della società civile e vigila e interviene attivamente sul territorio in difesa del paesaggio e della cultura italiana. Ripercorriamo insieme alcune tappe più recenti di questa storia di passione, lotta ed entusiasmo per il nostro Paese, che la Fondazione riesce a portare avanti grazie anche ai tanti italiani che hanno deciso di destinare al FAI il 5 per mille.
Quattro emendamenti rischiavano di stravolgere il Decreto Mille Proroghe, ‘insinuando', in un testo di legge generico, proposte destinate ad avere pesanti ricadute sul territorio italiano, come per esempio il condono edilizio, anche in aree sottoposte a vincolo paesaggistico e ambientale. Immediata fu la reazione di FAI e WWF che, in una lettera inviata alla Commissione Affari Costituzionali del Senato, chiesero il ritiro degli emendamenti e sottolinearono come l'eventuale loro approvazione avrebbe comportato un pesante arretramento nella tutela del territorio italiano: l'appello fu accolto e gli emendamenti furono respinti.
Anche la nuova legge di riforma della governance dei parchi lombardi non passò al Consiglio Regionale e fu rinviata in Commissione Agricoltura per un'ulteriore esame grazie alla linea d'attacco comune di FAI, Legambiente e WWF. Alcuni articoli proposti erano, infatti, ‘inaccettabili' per la sopravvivenza e la tutela dei parchi lombardi, soprattutto quello che, lasciando ampia discrezionalità nella modifica dei confini dei parchi, incentivava l'aumento di consumo di suolo.
Un tentativo di far riscoprire le nostre tradizioni e il patrimonio rurale italiano fu realizzato nel 2011 attraverso l'organizzazione dell'evento “Via Lattea: alla scoperta della strada del latte e dei formaggi nel Parco Agricolo Sud Milano”, insieme a CIA Lombardia – Confederazione Italiana Agricoltori ed EXPO 2015. Stand con degustazioni di prodotti lattiero-caseari, percorsi in bicicletta, visite guidate e attività didattiche per vivere il Parco milanese in modo insolito, guardandolo dal suo lato più caratteristico e meno conosciuto: la produzione del latte e del formaggio.
Decisivo per fare il punto sulla situazione attuale del consumo del suolo in Italia è stato l'incontro che si è svolto il 31 gennaio scorso, presso Villa Necchi Campiglio, a Milano. Qui il FAI insieme al WWF ha presentato il Dossier “Terra Rubata”, una mappa riguardante l'edificazione selvaggia negli ultimi 50 anni nelle diverse regioni italiane, a denuncia dell'attuale situazione del nostro Paese dove speculazione edilizia e lobby del cemento fanno da padrone e sono destinate, nei prossimi 20 anni, a fagocitare per sempre paradisi di biodiversità, terreni agricoli, spazi per la collettività, tesori naturalistici e paesaggistici.
A difesa della salute pubblica e della tutela ambientale anche il provvedimento Area C, che da gennaio 2012 prevede l'entrata in vigore di un costo di ingresso e di uscita per il centro città di Milano per le macchine. La Fondazione si è subito schierata a sostegno del provvedimento e, insieme ad altre associazioni ambientaliste, si è schierata a difesa dell'Area C contribuendo a fare pressione affinché la decisione del Tar della Lombardia fosse di respingere i ricorsi contrari al provvedimento.
Infine, il recente convegno “Terre del Parco Ticino”, svoltosi lo scorso 10 marzo al Museo MAGA di Gallarate per discutere di un nuovo modello di sviluppo territoriale a difesa del Parco del Ticino. In quell'occasione la stessa Giulia Maria Mozzoni Crespi, Presidente Onorario FAI, invitò a difendere il Parco, “area protetta riconosciuta MAB dall'Unesco, un territorio di acque, boschi e fertili terreni agricoli. Asilo di uccello con lo sfondo del Monte Rosa che fa da cornice a grandi e piccole città e monumenti d'arte”.
Tante le battaglie vinte ma tante altre ci aspettano al varco. Vincerle dare attuazioni ai dettami costituzionali relativi alla tutela del nostro inestimabile patrimonio culturale da salvare e conseganre intatto alle generazioni future. Per farlo c'è bisogno del sostegno di tutti : dona anche tu il 5 per mille per l'ambiente, inserisci nella dichiarazione dei redditi il codice fiscale della Fondazione 80102030154. FAI la scelta giusta.
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