
In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Il bene si trova ai bordi della cittadina di Codigoro, sulla strada provinciale 68, a circa 40 km dalla città di Ferrara, poco prima dell'impianto idrovoro del Consorzio di Bonifica Pianura d Ferrara, in una grande area aperta, e comprende l' edificio "ex zuccherificio", dismesso dagli anni 80 e l'attuale garzaia creata nell'annesso parco. Luogo di grande interesse ambientale e naturalistico oltre che di grande fascino per l'archeologia industriale dell'ex zuccherificio.
Nel 1898 la Società Cirio iniziò la costruzione della "fabbrica dello zucchero", successivamente terminata dalla società "La Codigoro", di Giovan Battista Negrotto, socio fondatore della società Ligure Eridania. Entrò in funzione nel 1899. L'avvio fu difficile per vari motivi, legati alla produzione delle barbietole, all'inesperienza degli operai e ai macchinari poco efficienti. Fino alla campagna del 1903 lo zuccherificio produsse in perdita. Esso passò attraverso scioperi tra il 1908-09 e guerre mondiali sempre riprendendosi e diversificando l'approvigionamento della materia prima. Cessò definitivamente la sua attività nel 1972. A scongiurare la demolizione il vincolo da L. 1939 n 1089.
L'edificio principale ha pianta rettangolare allungata e si sviluppa su tre piani; esso è diviso in due parti da una torretta, in relazione all'uso, la casa bietole e la casa zucchero. Alle spalle del grande edificio, parallelo alla provinciale, ve ne è un altro con funzione di centrale termica, tra i due svettano due ciminiere alte 40 metri. Ad est dell'ingresso vi è una palazzina ad uso di uffici amministrativi, ad ovest in un'altra si facevano le analisi di laboratorio sulle bietole per ricavarne il contenuto zuccherino. La proprietà vantava altri fabbricati di servizio oggi non più esistenti. Nella zona più a nord della proprietà vi erano le vasche per le acque sporche, ora divenuta una riserva naturale per gli uccelli. Tale area è circa 8 ettari e nel tempo è divenuta un vero e proprio boschetto di Robinie, Pioppi, Sambuchi e Pruni, dove si sono insediate indisturbate varie specie di Ardeidi: Garzette, Nitticore, Aironi Cenerini e Aironi Bianchi Maggiori. Censita per la prima volta nel 1981, da ricercatori dell'Università di Pavia, la Garzaia di Codigoro apparve subito agli esperti come una delle più consistenti ed importanti colonie di Aironi dell'Italia settentrionale.
Il percorso proposto è particolarmente suggestivo: comprende un contesto di archeologia industriale in disuso dagli anni settanta, parzialmente svuotato a causa dell'inizio delle demolizioni degli anni 80, interrotte a seguito di un decreto del Ministro per i Beni Culturali ed Ambientali, che in data 11 dicembre 1989 ha posto un vincolo sull'edificio principale e sulle ciminiere, e l'area circostante divenuta nel tempo la "casa" di alcune specie di uccelli migratori, colonie di Aironi che nidificano in questa oasi di pace. La particolarità del luogo, allo stato attuale, la si deve anche al fatto che la natura, indisturbata dalle azioni dell'uomo, si è appropriata della fabbrica, avvolgendo interni, radicando nei piani pavimentali, arrampicandosi sui muri. La visita è a cielo aperto, gli edifici potranno essere visti solo dall'esterno; attraverso un sentiero creato appositamente dai curatori dell'oasi, si raggiunge la garzaia, dove ci sarà anche un momento musicale.
Intrattenimento musicale di studenti appartenenti alla scuola di musica di Codigoro, evento previsto solo al sabato pomeriggio e alla domenica mattina. In zona baricentrica rispetto al percorso, ovvero alle spalle dell'ex zuccherificio e all'ingresso della garzaia.
Apprendisti Ciceroni dell'Istituto Istruzione Superiore "Guido monaco di Pomposa", Codigoro - classe 3B liceo linguistico