VILLAGGIO SAFFA, EX DOGANA AUSTRIACA E NAVIGLIO

MAGENTA, MILANO

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VILLAGGIO SAFFA, EX DOGANA AUSTRIACA E NAVIGLIO
Fondata nel 1860, SAFFA apre la succursale "Giacomo de Medici" a Ponte Nuovo nel 1887, là dove la proprietà aveva acquisito l'intero stabile dell'ex dogana austriaca, che le fu fino al 1859, situata a ridosso del ponte sul Naviglio Grande. I 2 edifici principali dell'ex dogana marcavavo il confine tra il Regno Lombardo Veneto, parte integrante dell'Impero austriaco, e il Regno di Sardegna sotto i Savoia. Ponte Nuovo fu teatro della famosa Battaglia di Magenta del 4 Giugno 1859, un episodio della seconda guerra d'indipendenza italiana che coinvolse la Francia e il suo alleato il Regno di Sardegna contro l'Impero austriaco. Fu il vero inizio della costruzione dell'Italia unita, sotto la guida, non sempre indiscussa, della famiglia dei Savoia. Negli anni Sessanta, l'ingegner Pietro Molla (marito della futura Santa Gianna Beretta, nata a Magenta), conscio del ridursi sul mercato del consumo di fiammiferi e cerini, decise di convertire gradualmente l'azienda alla produzione di accendini a gas e piezoelettrici. Il tentativo non riuscì tuttavia a risollevare le sorti della fabbrica che, convertitasi ormai in cartiera, aveva già imboccato la fase discendente della parabola, segnata dalla cessione alla Reno de Medici e culminata con la sua definitiva chiusura nel 2002. Dopo la dismissione dello stabilimento parte dell'archivio della SAFFA è stato recuperato e salvato dal macero grazie all'ex dipendente Ermanno Tunesi che ne ha costituito una collezione permanente, oggetto di una mostra tenutasi a Magenta nel 2015, a cura dell'associazione Urbanamente. Gli anni d'oro della SAFFA furono accompagnati dallo sviluppo, nell'area antistante allo stabilimento delimitata a nord dalla strada statale e ad ovest dal Naviglio Grande, del cosiddetto "Villaggio Saffa". Si tratta di un complesso di edifici distinti, appartenenti a differenti periodi (dagli inizi del '900 al 1962) e tipologie costruttive, destinati ad accogliere le famiglie dei lavoratori dello stabilimento di Ponte Nuovo ed ad ospitare funzioni sociali a servizio della comunità (es. scuole, chiesa, cinemateatro, mensa). In tempi di assenza di mezzi di trasporto, molte aziende provvedevano infatti a creare strutture adeguate all’accoglienza della manodopera. SAFFA fu sensibile al tema, dopo avere dimostrato, già nei primi anni del ‘900, una particolare attenzione all’istruzione e alla formazione delle maestranze. Gli edifici furono progettati da illustri esponenti dell'architettura italiana del '900 tra cui Giò Ponti (con cui SAFFA aveva già avviato una collaborazione per la realizzazione di mobili componibili) e Giovanni Muzio che firmò anche la chiesa parrocchiale di San Giuseppe Lavoratore, davanti alla quale, lo scorso 4 giugno (anniversario della Battaglia) è stata inaugurata l'opera di tatticismo urbano "CLOUD – Struttura G0078", disegnata dallo street artist di fama internazionale Giulio Vesprini e realizzata in modo partecipativo dai cittadini e dalle associazioni della città. L’intervento artistico, promosso dall'Associazione Fucsina e dal Comune di Magenta, nell’ambito delle manifestazioni celebrative del Centenario della Nascita di Santa Gianna Beretta Molla ha ricevuto il patrocinio di Regione Lombardia e Città Metropolitana di Milano nonché dell’Istituto Europeo di Design di Milano, che ne hanno riconosciuto l'elevato valore artistico. La realizzazione è stata possibile grazie al sostegno del Colorificio Rossi Service e di Caparol, nonché di diversi commercianti e aziende locali.
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