
In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Villa Isolani, di cui abbiamo notizie della sua esistenza dal 1784, come risulta dal catasto Boncompagni effettuato in quell'anno, proprietà della famiglia Pasi, fu ricostruita a seguito dell'ingresso a Bologna, nel 1805, di Napoleone Bonaparte e con lui delle sue guarnigioni e della sua corte. Furono i Conti Tattini che ne ampliarono la struttura aggiungendo le due ali minori ai fianchi, dalle quali deriva l'attuale aspetto, e fecero rinnovare il parco.
Il Conte Angelo Tattini generale napoleonico e comandante della Guarda Nazionale del Regno Italico chiamò in Italia il celebre architetto paesaggista Sambuy che lo trasformò da tipico giardino in stile settecentesco bolognese nello squisito "parco romantico" di sette ettari, nello stile inglese che andava affermandosi in Europa caratterizzato da piccole zone a bosco con angoli di natura artificialmente selvaggia e scenografica, di cui ancora oggi è possibile godere.
Villa Isolani è la tipica residenza di campagna in stile neoclassico e vanta sei sale affrescate nello stile "pompeiano" caratteristico del Neoclassico Bolognese. Passò successivamente in eredità ai conti Isolani, una delle più antiche famiglie senatorie bolognesi, divenuti Cavazza Isolani in seguito al matrimonio di Letizia Isolani con Paolo Emilio Cavazza
La visita guidata si svolgerà all'interno, nelle sale affrescate al piano terra della Villa, e all'esterno, nel grande parco romantico, che la circonda. In questo luogo conosceremo anche la storia, le attività meritorie e i progetti dell'Istituto dei ciechi Francesco Cavazza, fondato a Bologna nel 1881 grazie all'impegno del Conte da cui prende il nome, Francesco Cavazza, con lo scopo di aiutare i ciechi e dare loro un'istruzione. Inoltre approfondiremo la conoscenza degli stili della pittura pompeiana. Le radici storiche delle pitture neoclassiche di Villa Isolani affondano nel gusto della pittura di età romana, nota a partire dalla seconda metà del Settecento grazie alle scoperte nelle città seppellite dal Vesuvio. Le riquadrature e gli elementi vegetali della villa ozzanese trovano confronti nei frammenti dipinti di Claterna. Un viaggio lungo i secoli che chiarirà il collegamento topografico e artistico fra Claterna e Villa Isolani.
Apprendisti Ciceroni IIS "Bartolomeo Scappi"