Residenza campestre della famiglia Averardi, sin dal XIX secolo, la villa è stata costruita dopo l'Unità d'Italia per volontà di Nicola Averardi, Vescovo di Tarso e nunzio Apostolico in Francia (1883-1886) e in Messico (1889-1900). L'edificio, circondato da un'alta recinzione, sorge al limite occidentale del villaggio di Villa Passo, zona in cui vi era l'ingresso fisico al Regno delle Due Sicilie per chi giungeva da Nord Est. L'ingresso è preceduto da un giardino ombreggiato da imponenti cedri. L'atrio conserva lo stemma gentilizio della famiglia e ospita ancora la carrozza, un tempo adoperata nella residenza marina di Cupra Marittima (Ap). Al piano terra si aprono gli ambienti di servizio alla residenza e all'azienda agricola annessa. Oggi lungo le pareti del camerone centrale, dell'antica cucina e dell'ufficio sono esposti studi accademici, modelli e bozzetti preparatori del pittore Cesare Averardi (1875-1939), nipote del Vescovo Nicola, formatosi a Roma e in Francia.
Il piano nobile della villa ospita al suo interno alcune delle opere pittoriche realizzate da Cesare Averardi lungo la sua carriera artistica. Prevalgono i ritratti dei propri famigliari accanto a tele di particolare pregio artistico o d'interesse sociale. Il godimento estetico delle opere acquista particolare valore grazie al loro inserimento in ambienti conservati con le ornamentazioni e gli arredamenti originali di fine Ottocento - inizio Novecento.