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La Vigna San Martino è un fondo agricolo che si estende per 7,5 ettari ubicato sulle pendici della collina omonima ai piedi della prestigiosa Certosa trecentesca dei monaci di San Martino e compreso tra i monasteri di S. Lucia al Monte, Suor Orsola, S. Sepolcro e S. Nicola da Tolentino disposti a corona lungo il Corso Vittorio Emanuele tra le scale della Pedamentina e del Petraio. In origine costituiva la clausura della Certosa e la sua storia da spazio sacro a fondo agricolo racconta di un prezioso frammento di verde miracolosamente sopravvissuto al saccheggio edilizio del dopo-guerra.
La Vigna San Martino comincia ad esser coltivata dai certosini dal 1337, anno di conclusione del primo nucleo della Certosa iniziata nel 1325 per incarico di Carlo d'Angiò ai medesimi architetti che lavoravano negli stessi anni al Castello: Tino di Camaino, maestro di corte angioina, e Francesco di Vito, a cui successero nel 1336 dopo la morte del Camaino il suo allievo Attanasio Primario coadiuvato da Giovanni de Bozza. Attraverso una complessa trama di atti di compravendita, i certosini incrementarono i loro territori intorno al monastero, acquistando alcuni fondi a ridosso del complesso di S. Lucia al Monte.
Le trasformazioni più consistenti della collina avvennero nel Seicento: i lavori alla Certosa comportarono l'ampliamento della clausura, mediante l'acquisto di vari fondi rurali lungo le pendici della collina, Questo intervento comportò la realizzazione dei primi grandi terrazzamenti sorretti da murazioni ad archi e pilastri. Quest'area sottoposta nel 1967 al vincolo di "Bene di interesse paesaggistico", quando rischiò di essere lottizzata ed edificata secondo i parametri del Piano Regolatore del 1939, venne acquisita da Giuseppe Morra nel 1987. Il mecenate napoletano ha provveduto nel corso degli anni alla sua riqualificazione partendo dalla sistemazione del manto di vegetazione selvatica, da cui sono emersi sentieri, terrazzamenti ed edifici agricoli costruiti dai monaci.La Vigna è tutelata nella Variante di Salvaguardia del 1998 come parte dell'Unità Morfologica di S. Martino e nella Variante al PRG come Zona Agricola in centro storico.Nel 1987 la proprietà è acquistata da Giuseppe Morra, imprenditore e mecenate napoletano; il suo arrivo apporta notevoli cambiamenti a cominciare dall'attività agricola che viene ripresa in tutto il fondo, in parte abbandonato da molti anni, e dalle numerose attività didattiche e culturali. Nel 1999 nasce l'associazione Amici della vigna.
Il percorso che porta alla vigna è unico perché ci troviamo in una campagna incontaminata tra vigne e ulivi nel centro di Napoli da cui è possibile godere della natura circostante e di un panorama mozzafiato della città. Si segnala che il percorso è di media difficoltà e si raccomanda abbigliamento e scarpe comode preferibilmente da trekking.
Narratori Gruppo FAI Giovani Napoli