I Luoghi del Cuore
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TORRE CIVICA DI RAVENNA

RAVENNA

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TORRE CIVICA DI RAVENNA
Come accadeva in altre realtà comunali d'Italia, a partire dall'anno Mille la classe dirigente di Ravenna aveva avviato la costruzione di numerose torri gentilizie, simbolo di potere e prestigio sociale. Tra di esse si distingue la Torre Civica, eretta nel XII secolo, inizialmente detta "dei beccai" per via dei macellai che tenevano le loro botteghe presso il ponte Marino, un attraversamento del fiume Padenna, il principale canale che scorreva entro le mura della Ravenna medievale. Alla fine del Duecento, tutte le torri e i fortilizi privati della città furono demoliti dal rettore pontificio allo scopo di sancire il proprio controllo sulla città. Solo questa torre sopravvisse, poiché nel frattempo era divenuta proprietà del Comune. Alta circa 39 metri, per secoli fu utilizzata come torre di avvistamento presidiata da una guardia con il compito di suonare la campana in caso di allarme, di incendi o inondazioni, o di convocazione del consiglio comunale. Per evitare il rischio di un possibile crollo, nel 2000 è stata asportata la parte sommitale della torre che, trovandosi in prossimità dell'antico fiume Padenna, soffre di un lento processo di smottamento sotterraneo cui si deve la sua progressiva inclinazione. Alla base della costruzione rimangono ancora oggi due curiosi frammenti in pietra raffiguranti una testa, forse di donna, inserita in una nicchia e, accanto ad essa, un cavaliere che le volge le spalle. La loro particolare disposizione ha fatto sì che nei secoli i cittadini ravennati ne abbiano tratto un detto "cercar Mariola per Ravenna" che, parafrasato, significa cercare qualcosa di molto vicino, senza però riuscire a trovarlo.

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