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GROTTA SACRA DI SAN MICHELE IN MONTE LAURETO ED EX-SANATORIO

GROTTA SACRA DI SAN MICHELE IN MONTE LAURETO ED EX-SANATORIO

PUTIGNANO, BARI

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GROTTA SACRA DI SAN MICHELE IN MONTE LAURETO ED EX-SANATORIO
L'antichissima grotta santuario di San Michele Arcangelo in Monte Laureto sorge su una collina boscosa fra Putignano e Noci ed è inglobata nella maestosa struttura di un antico e rinomato Ospedale dedicato ai malati di tubercolosi e per questo denominato "Sanatorio". La grotta santuario proprietà nel tempo di diversi ordini religiosi, già nel Medioevo, era meta di pellegrinaggio, essendo frequentato dai fedeli che intraprendevano il proprio cammino spirituale verso il Santuario di Monte Sant’Angelo sul Gargano. Ancora oggi, secondo la secolare tradizione, in data 29 Settembre, giorno di San Michele, numerosi pellegrini giungono in devozione alla grotta del Santo in un clima festoso che vede le celebrazioni e le processioni fare da sfondo ad una sagra campestre con luminarie e bancarelle. La grotta risalente al Cretaceo Superiore (circa 100milioni di anni fa) è lunga 30 metri, larga 17 e alta 6 metri ed è tuttora in continua evoluzione geologica, in quanto la sua parte destra continua la sua aggregazione calcarea grazie all' assorbimento delle acque piovane della zona. Nel 1506, con l'arrivo dei Carmelitani come nuovi detentori, la chiesa si arricchì di diverse testimonianze artistiche fra cui la scultura lapidea policroma di S.Michele Arcangelo realizzata da Stefano da Putignano mentre sulla parete frontale a contatto diretto con la roccia era già presente una pregevole decorazione ad affresco del XIV sec con la rappresentazione della Crocifissione di Cristo, il Christus Patiens che è posto sulla croce esangue e alla cui destra ci sono le pie donne e la Maddalena, che sostengono la Vergine Maria svenuta. La chiesa si presenta con un ingresso monumentale costituito da un arco di fattura gotica mentre la facciata è sormontata da un piccolo campanile a vela. Nel 1809 la chiesa passò nelle mani del demanio pubblico e nel 1812 fu ceduta prima al Regio Albergo dei Poveri di Napoli, e in un secondo momento, alla famiglia Acquaviva d'Aragona che, a sua volta nel 1864, la vendette al Marchese Lorenzo Romanazzi Carducci. Quest'ultimo costruì, adiacente al luogo di culto, un imponente villa dotata anche di un bellissimo parco che, sotto il regime di Mussolini, fu acquistata dal Consorzio Provinciale Antitubercolare e tra il 1933 e il 1934 fu trasformata in un Sanatorio. Fu inaugurato il 21 giugno del 1935 dal Principe Umberto e fu intitolato alla sua primogenita Maria Pia, nipote dell’allora regnante Vittorio Emanuele III. L’ospedale presentava impianti clinici rispondenti ai dettami dell’igiene e della profilassi ed era il più grande e il più attrezzato di tutto il Mezzogiorno d’Italia. Attualmente la struttura è sede di uffici ASL di Bari.

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