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Da austero maniero medioevale posto a difesa di un importante snodo commerciale nella bassa parmense, teatro di tante battaglie, la Rocca dei Rossi divenne raffinata residenza rinascimentale, simbolo di eleganza e prosperità. Le vicende della Rocca e il suo importante apparato decorativo raccontano le vicende geopolitiche delle corti padane: da piccola signoria il dominio dei Rossi venne assorbito nel Ducato Farnesiano e nella sfera di influenza dell'Impero Spagnolo di Filippo II.
Nella seconda metà del Cinquecento il territorio è ormai perfettamente integrato nei domini farnesiani ma la Sala delle Gesta della famiglia rappresenta un testamento delle prodezze e delle imprese degli avi, un ricordo degli antichi splendori che sopravvive fino ai nostri giorni. Il territorio di San Secondo dalla seconda metà del XIII secolo alla prima del XIV è investito dalle continue guerre fra guelfi e ghibellini che sconvolgono il parmense: il borgo fortificato viene più volte assediato ed espugnato, i Rossi partecipano con alterne fortune alla lotta per il controllo del comune di Parma finendo però sconfitti e banditi da Parma stessa nel 1336.
Per rafforzare le difese del borgo di San Secondo sul quale i Rossi vantavano diritti sin dal XII secolo ed esercitavano signoria come conti dal 1365, la Rocca fu costruita su di un dosso intorno al 1413 per volere di Pier Maria I de' Rossi. Successivamente il castello, da fortezza difensiva, si trasformò in una fastosa residenza. Nel 1817, l'ultimo conte dei Rossi, Gian Girolamo, lasciò l'usufrutto della Rocca al fratello Guido e indicò come unico erede il Conte Ferdinando Vaini. Nel 1825, alla morte di Guido, tutta la proprietà passò alla famiglia Vaini che nell'impossibilità di coprire i costi di gestione, vendette gli arredi e demolì una vasta zona del maniero. Gli interventi artistici di allievi di Giulio Romano, del Baglione, del Samacchini, del Bertoja, del Procaccini, del Paganino equiparano la sontuosità della Rocca alle corti medicee e gonzaghesche, strettamente legate al casato di San Secondo. All'interno della Rocca superba la Sala delle Gesta Rossiane; suggestivo ed unico il racconto, in 17 riquadri, dell'Asino d'Oro di Apuleio; emozionanti gli allegorici modelli mitologici e fabulistici, questi ultimi sottolineati da pertinenti aforismi.
Il percorso comincia dall'antica porta di accesso, continuando nel parco fino al porticato nord, proseguendo poi per il Cortile e lo Scalone d'Onore. Si visiteranno la sala di Bellerofonte, la galleria di Esopo, la Sala delle Favole, la sala di Momo, la Sala dei Cesari, la Sala degli Atleti, la Sala di Mercurio, la Sala di Latona, quella di Adone, la Sala dei Giganti. L'apertura nelle Giornate FAI è una splendida occasione per riportare l'attenzione sulla Rocca di San Secondo con l'auspicio di un più ampio e strutturato percorso di conoscenza e valorizzazione dei castelli e delle rocche della Bassa Parmense.
Volontari FAI