
In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Ubicato nel cuore di Vicenza, dirimpetto alla chiesa di San Filippo Neri, l'edificio settecentesco è stato progettato dal Conte Ottone Maria Calderari per i fratelli Alfonso e Francesco Loschi. Resta incompleto il cortile, dove solo in parte, fu realizzata l'ala occidentale. Tra gli anni '70 e '80 dell'Ottocento l'architetto Antonio Caregaro Negrin aveva progettato una grotta con un grazioso giardinetto, chiuso da una cancellata.
Presenta una facciata a tre ordini ripartiti da cornici marcapiano, con la parte centrale aggettante rispetto alle ali laterali simmetriche. Il pianterreno a bugnato liscio è impreziosito da mascheroni che decorano le finestre e l'arco di ingresso, mentre il primo piano è scandito da lesene con capitelli corinzi e finestre con coronamenti alternati sovrastati da festoni di verzura.
Questo meraviglioso edificio storico risulta silenzioso testimone d'importanti eventi accaduti in citta. Tra questi riscuote gande curiosità la palla di cannone che nel 1805 colpì il palazzo durante il conflitto franco-austriaco e che da allora è infissa e ben visibile a lato della facciata. Degne di nota anche le due iscrizioni marmoree, tuttora visibili nell'atrio del palazzo, che attestano che nella dimora soggiornarono nel 1866 il principe Umberto di Savoia e il re d'Italia Vittorio Emanuele.
La visita proposta in occasione delle Giornate FAI permetterà di ammirare lo scenografico scalone e splendidi saloni riccamente e variamente decorati, grazie ad affreschi monocromi, pitture che raffigurano un giardino con gli alberi e motivi pompeiani con figure allegoriche e strumenti musicali.
Delegazione FAI di Vicenza e Apprendisti Ciceroni del Liceo Scientifico Statale "Paolo Lioy"
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