
In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
L'edificio settecentesco sorge sull'area di un più antico palazzo, fatto costruire alla fine del XV secolo dall'illustre giurista Giasone del Maino. La nobile residenza presentava un ornamento singolare, noto come la "Torre dal Pizzo in giù", ovvero una torre poggiante su una colonna attraverso una struttura a piramide rovesciata. Quando acquistò il palazzo, Baldassarre Olevano affidò il rifacimento dell'intero edificio all'architetto Lorenzo Cassani, che ne stese il progetto nel 1724.
La costruzione, conclusa intorno all'ottavo decennio del secolo XVIII, si presenta oggi articolata in uno spazio aperto sulla strada. Nel 1824 venne venduto alla famiglia Bellisomi che in parte lo abitò e in parte lo affittò. Nel 1897 l'ultima erede Bellisomi lasciò il palazzo in eredità al vescovo Agostino Riboldi. Questi lo cedette nel 1902 al Comune di Pavia, che nel 1911-1912 attuò importanti interventi per adattare l'antica dimora a istituto scolastico.
Il cortile venne chiuso da un triplice cancello in ferro battuto, i cui pilastri terminano con cappelli ricurvi che catturano lo sguardo del visitatore e lo conducono verso le fughe di colonne dei portici laterali. Gli interni, al pian terreno e al piano nobile, conservano la ricchezza decorativa di gusto barocchetto con stucchi, pitture, specchi. In particolare nell'ala orientale si trova la Galleria dipinta da Antonio Galli Bibiena, architetto e scenografo, autore del teatro Fraschini.
L'apertura durante le Giornate FAI prevede non solo la visita dell'esterno e dell'interno del palazzo ma anche la scoperta del legame tra palazzo Olevano e un'altra apertura pavese delle Giornate: Il Teatro Fraschini.
Volontari FAI, Apprendisti Ciceroni Liceo "Adelaide Cairoli"