
In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Progettato da Giuseppe Pistocchi nel 1786 si presenta con una facciata sobria di stile neorinascimentale. Corso Mazzini è il proseguimento cittadino della via Emilia ed era il decumano romano. Dall'atrio, dove si impone un cancello in ferro battuto del 1902, si accede allo scaloncino che porta all'appartamento neoclassico al piano nobile con ambienti decorati da Felice Giani.
Nel 1786 Felice Giani si trasferisce a Faenza per decorare la galleria del palazzo Conti-Sinibaldi e la Galleria dei Cento Pacifici (col l'aiuto del Barozzi) che fu la sua prima commissione pubblica. La galleria del palazzo, purtroppo danneggiata dai bombardamenti dell'ultima guerra, presenta un intervento decorativo datato 1787 che segna il passaggio di Felice Giani ad un'attività autonoma.
Le decorazioni parietali con finti colonnati, scalinate, vasi e festoni non si discostano molto dalla tradizione, ma basta poco tempo perchè il giovane decoratore prima indicato come "un certo signor Giani di Pavia", riscuotesse consenso e ammirazione ed entrasse in contatto con le personalità più in vista fra cui i Laderchi. La decorazione delle due sale attigue, che dovrebbe cadere fra il 1795 e il 1802, (in questo periodo l'artista inizia ad annotare con una certa regolarità i suoi impegni di lavoro), mostrano una concezione progettuale dicharatamente neoclassica che tiene conto sia di un complesso lavoro di équipe degli ornatisti a corredo degli scomparti figurati più ridotti, sia degli interventi degli stuccatori Antonio Trentanove e Gian Battista Ballanti Graziani. Equipe che ritroveremo all'opera nella decorazione di Palazzo Milzetti.
Le aperture a cura del Gruppo FAI di Faenza si inseriscono nelle celebrazioni dei 200 anni dalla morte di Felice Giani. In occasione della visita del Palazzo i visitatori saranno accompagnati dagli studenti dell'Istituto Professionale "Persolino-Strocchi" di Faenza.
studenti Apprendisti Ciceroni dell'I.P. "Persolino-Strocchi" di Faenza.