In un luogo chiamato Guardia Vecchia, così detto perché in tempo di peste era assegnato al Corpo di Guardia che doveva vigilare sul paese, nel A.D. MDCXXXII - come si può leggere nella bella lapide - venne eretto e dedicato a San Rocco questo oratorio. Costruito in laterizi, di semplice ma elegante proporzione, la sua edificazione si lega, come è consueto per gli edifici sacri intitolati a questo santo pellegrino, appunto ad uno scampato pericolo di peste. È stato restaurato nel 2008 e con l'occasione sono stati scoperti gli antichi affreschi seicenteschi dell’interno, un tempo oscurati dall'intonaco. È possibile riscoprire il volto del marchese Malaspina, il cui ramo della nobile famiglia della Lunigiana risiedeva nella località il Borgo di Crespina, e del figlio, rappresentati nell'atto di donare a San Rocco il grazioso Oratorio. Era rappresentata anche Santa Caterina, ormai perduta dagli interventi di intonacatura degli interni risalenti all'Ottocento. Rimangono di questo affresco visibili, dopo le scoperte del 2008, i segni evidenti delle stimmate della Santa ricevute in Pisa, e la rappresentazione della piazza del Duomo con la torre pendente. Di questo affresco ne fa menzione il Mariti nel suo celebre Odeporico, stampato a Firenze nel 1799.