Nell'ambito del vasto sepolcreto della Banditaccia, la necropoli del
Laghetto costituisce un'area di notevole interesse per le sue
caratteristiche storiche, archeologiche e architettoniche. Il settore di
necropoli si sviluppa per un lungo arco di tempo,a partire dalla prima
età del ferro(IX-VIIIsecolo a.C.) per proseguire durante tutta l'epoca
etrusca, fino al III-IIsecoloa.C.
Lo scavo estensivo eseguito dalla Soprintendenza Archeologica negli
anni'60 in collaborazione con la Fondazione Lerici, ha evidenziato oltre
500 sepolture di varia struttura e tipologia. Dai pozzetti e dalle tombe a
fossa della fase villanoviana, alle tombe del tipo a cielo aperto e a tumulo
di epoca orientalizzante e arcaica, fino alle camere di epoca tardoetrusca
ed ellenistica: una sequenza ininterrotta di sviluppo del sepolcreto
durata almeno seicentoanni. Di particolare interesse la presenza di
tombe a camera con tracce di decorazioni dipinte (tombe 290 e 298)e di
tombe con facciate rupestri e a semidado scavate e costruite in opera
quadrata.
Numerose le tracce di opere di cava per l'estrazione dei blocchi squadrati
destinati alla costruzione delle facciate monumentali.
L'area utilizzata per fini agricoli in epoca moderna, come testimoniano
le evidenti tracce di aratura visibili sulla superície tufacea, è stata indagata con l'ausilio di prospezioni elettromagnetiche preliminari allo
scavo. Purtroppo l'intensa attività di scavo clandestino degli ultimi de-
cenni ha devastato numerose tombe cancellando per sempre preziose in-
formazioni e intere pagine di storia.
A partire dal 2016 i volontari del Gruppo Archeologico del Territorio
Cerite hanno provveduto alla ripulitura dell'area e alla sua prima valo-
rizzazione di concerto con la Soprintendenza Archeologica.
Importante anche il recupero ambientale e l'attenzione sulla biodiversità, lasciando ipogei funerari allagati (micro abitat umidi) e alcune testimonianze delle flora presente prima dell'attività di recupero.