
In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
La ghisa. Una lega di ferro e carbonio, che a partire dal XIX secolo viene utilizzato come complemento per l'architettura e per dotare la città di tutti quegli elementi che oggi definiamo come arredo urbano.
Manufatti imponenti impreziositi da decori e da figure disegnate dalla maestria di artisti rivelano da un lato il fascino della fusione, attività pesante che si sviluppa agli albori dell'era industriale, dall'altro il lavoro artigianale e artistico per la realizzazione dei modelli per gli stampi, che traeva ispirazione da motivi naturalistici rinascimentali e barocchi.
L'ex impianto di verniciatura di Neri Spa, ora sede della Fondazione Neri - Museo Italiano della Ghisa, racchiude l'esposizione di lampioni, candelabri, ringhiere, mensole, panchine, battenti per porta e scansaruote. Oggetti realizzati da grandi fonderie ottocentesche e firmati da rinomati artisti, come Duilio Cambellotti, destinati a rendere più funzionali e nello stesso tempo ad abbellire e ornare gli spazi pubblici. Tali manufatti sono stati recuperati, restaurati e valorizzati al fine di mostrare ai visitatori questo prezioso patrimonio storico che, per occhi attenti, è ancora possibile trovare nelle nostre città. Durante le Giornate Fai di Primavera verrà presentata una selezione dei principali e più particolari pezzi della collezione, attraverso la lettura e l'analisi dei giovani Ciceroni che vi accompagneranno lungo la visita.
Il percorso della visita, che si snoda all'interno degli spazi industriali che ospitano il Museo Italiano della Ghisa, è un vero e proprio viaggio tra manufatti che hanno contraddistinto un'epoca: lampioni, candelabri, ringhiere, mensole, panchine. Prodotti industriali che conservano artigianalità e fascino, mentre ancora abitano le nostre città.
Apprendisti Ciceroni dell’ITIS Blaise Pascal Di Cesena