Posto sul colle Barbisone, a dominio dell’abitato di Gussago, fin dal medioevo l’ex complesso domenicano caratterizza il paesaggio di questo lembo di Franciacorta. L’esistenza di una chiesa rurale nel territorio è attestata da un’indulgenza emanata nel 1460 da Papa Pio II “pro loco Trinitatis Gussagi” informato che i Gussaghesi si erano messi all’opera per restaurare la piccola chiesa posta sul colle. Si tratta di una “chiesa civica” nata fuori dall’influenza dei grandi poteri monastici. Nel 1479 con bolla di Papa Sisto IV è affidata all’ordine dei frati Domenicani che costruirono il convento e i locali per i contadini. Per più di tre secoli il convento ha avuto la funzione di presenza religiosa e di centro di rifornimento per il convento della città. Analizzando la struttura della chiesa si suppone l’esistenza di un edificio romanico, di semplice fattura costituito da un’unica navata. In seguito alla rivoluzione del 1797, nella quale Brescia si staccò dalla Serenissima, il convento venne assegnato all’ospedale maggiore di Brescia che nel 1823 lo vendette al miniaturista Giovanbattista Gigola. Rodolfo Vantini fu incaricato della trasformazione dell’austero convento domenicano conferendogli le caratteristiche attuali di castelletto neogotico. Altro passaggio di proprietà avvenne nel 1857 quando fu acquistato dal nobile Paolo Richiedei. Negli anni successivi anni il “castello” fu usato come abitazione all’artista Angelo Inganni. Avendo il Richiedei disposto con il suo testamento del 1860 il lascito dei suoi beni per la costituzione di un’Opera pia denominata “Ospedale e di Casa di Ricovero”, l’edifico entra nel patrimonio di questo Ente. Durante la guerra, l'immobile ha ospitato famiglie di sfollati e poi fino al 1965 fu occupato da famiglie di piccoli agricoltori, che divisero le sale con tramezze e ridussero la chiesa a deposito di fieno e arnesi e per un periodo vi allevarono animali. Lo stabile è rimasto poi abbandonato per molti anni. Solo nel 1990-91, su sollecitazione della Soprintendenza, è stato riparato il tetto crollato e consolidata la struttura. Nel 1994 sono iniziate le visite guidate. Nel 2003 viene inaugurato il Periplo ai piedi della Santissima, e si riscopre l’antica tradizione di Pasquetta sui prati circostanti. Nel 2006 è stato istituito il Parco della Santissima con punti di sosta e panoramici che permettono di godere il paesaggio che si apre sulla Franciacorta. Nel 2010 è stato acquistato dal Comune e da alcuni anni viene tenuto in ordine dal Gruppo Sentieri Gussago - Volontari Protezione Civile che si occupa anche della pulizia e della manutenzione del Parco. Dall’ottobre 2016 i volontari, sotto la guida di operatori esperti, hanno iniziato il lavoro di ricostruzione degli antichi muri a secco, riportando alla luce i due bastioni in pietra che ora sono illuminati con luci a led. Con il ripristino dei terrazzamenti e dei muri a secco, e il reimpianto delle viti, la collina risulta ordinata ed accogliente. Nel 2022 iniziano i lavori di restauro di una porzione dell’edificio riguardante la chiesetta, i locali di servizio, l’appartamento del custode e il restauro del ciclo di affreschi dell’abside attribuiti a Paolo da Caylina il Giovane. Il controllo archeologico richiesto dalla Soprintendenza durante i lavori ha riportato alla luce la roccia affiorante, appositamente spianata, con buche di palo e piccoli avvallamenti e due pozzetti riempiti con vinaccioli, a testimonianza della presenza di un contesto abitativo/produttivo, precedente la costruzione della chiesa e collocabile in età medievale. Nei prossimi anni il Comune affronterà il restauro degli affreschi e decorazioni della chiesa e il recupero strutturale della rimanente parte dell’edifico.
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SANTISSIMA NEL CUORE
Posto sul colle Barbisone, a dominio dell’abitato di Gussago, fin dal medioevo l’ex complesso domenicano caratterizza il paesaggio di questo lembo di Franciacorta. L’esistenza di una chiesa rurale nel territorio è attestata da un’indulgenza emanata nel 1460 da Papa Pio II “pro loco Trinitatis Gussagi” informato che i Gussaghesi si erano messi all’opera per restaurare la piccola chiesa posta sul colle. Si tratta di una “chiesa civica” nata fuori dall’influenza dei grandi poteri monastici. Nel 1479 con bolla di Papa Sisto IV è affidata all’ordine dei frati Domenicani che costruirono il convento e i locali per i contadini. Per più di tre secoli il convento ha avuto la funzione di presenza religiosa e di centro di rifornimento per il convento della città. Analizzando la struttura della chiesa si suppone l’esistenza di un edificio romanico, di semplice fattura costituito da un’unica navata. In seguito alla rivoluzione del 1797, nella quale Brescia si staccò dalla Serenissima, il convento venne assegnato all’ospedale maggiore di Brescia che nel 1823 lo vendette al miniaturista Giovanbattista Gigola. Rodolfo Vantini fu incaricato della trasformazione dell’austero convento domenicano conferendogli le caratteristiche attuali di castelletto neogotico. Altro passaggio di proprietà avvenne nel 1857 quando fu acquistato dal nobile Paolo Richiedei. Negli anni successivi anni il “castello” fu usato come abitazione all’artista Angelo Inganni. Avendo il Richiedei disposto con il suo testamento del 1860 il lascito dei suoi beni per la costituzione di un’Opera pia denominata “Ospedale e di Casa di Ricovero”, l’edifico entra nel patrimonio di questo Ente. Durante la guerra, l'immobile ha ospitato famiglie di sfollati e poi fino al 1965 fu occupato da famiglie di piccoli agricoltori, che divisero le sale con tramezze e ridussero la chiesa a deposito di fieno e arnesi e per un periodo vi allevarono animali. Lo stabile è rimasto poi abbandonato per molti anni. Solo nel 1990-91, su sollecitazione della Soprintendenza, è stato riparato il tetto crollato e consolidata la struttura. Nel 1994 sono iniziate le visite guidate. Nel 2003 viene inaugurato il Periplo ai piedi della Santissima, e si riscopre l’antica tradizione di Pasquetta sui prati circostanti. Nel 2006 è stato istituito il Parco della Santissima con punti di sosta e panoramici che permettono di godere il paesaggio che si apre sulla Franciacorta. Nel 2010 è stato acquistato dal Comune e da alcuni anni viene tenuto in ordine dal Gruppo Sentieri Gussago - Volontari Protezione Civile che si occupa anche della pulizia e della manutenzione del Parco. Dall’ottobre 2016 i volontari, sotto la guida di operatori esperti, hanno iniziato il lavoro di ricostruzione degli antichi muri a secco, riportando alla luce i due bastioni in pietra che ora sono illuminati con luci a led. Con il ripristino dei terrazzamenti e dei muri a secco, e il reimpianto delle viti, la collina risulta ordinata ed accogliente. Nel 2022 iniziano i lavori di restauro di una porzione dell’edificio riguardante la chiesetta, i locali di servizio, l’appartamento del custode e il restauro del ciclo di affreschi dell’abside attribuiti a Paolo da Caylina il Giovane. Il controllo archeologico richiesto dalla Soprintendenza durante i lavori ha riportato alla luce la roccia affiorante, appositamente spianata, con buche di palo e piccoli avvallamenti e due pozzetti riempiti con vinaccioli, a testimonianza della presenza di un contesto abitativo/produttivo, precedente la costruzione della chiesa e collocabile in età medievale. Nei prossimi anni il Comune affronterà il restauro degli affreschi e decorazioni della chiesa e il recupero strutturale della rimanente parte dell’edifico.