
In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Sul fiume Bradano, tra la Gravina di Picciano e il Ponte di san Giuliano, non distante dalla Cripta del Peccato Originale, si trova la Masseria Mandolalena, o Masseria di Don Antonio. È un esempio di fabbricato rurale tipico dell'agro materano.
La masseria è a pianta quadrata e vi si accede da un imponente portone che si apre su una ampia corte. Qui si affacciano locali di servizio e la stalla, che comunica con una stanza destinata alla trasformazione del latte. È visitabile una chiesetta dedicata a Sant'Isidoro, che sul portale ha la datazione 1809. A breve distanza, un locale riporta la data 1622. Sul ciglio del torrente, una grotta ha un accesso su cui è stata incisa una croce.
La masseria, circondata da uliveti, è un interessante esempio dell'organizzazione di un'azienda rurale, con gli spazi destinati ai braccianti cui venivano affidati i lavori nei campi e la gestione del bestiame. Un dipinto nella chiesetta raffigura un contadino, alle cui spalle c'è un angelo che guida una pariglia di buoi.
Tra camminamenti, grotte e cripte con epigrafi che rimandano a una comunità religiosa vissuta qui almeno fino al 1600, questa masseria offre uno spaccato della vita rurale materana . Il recupero degli edifici seguirà il rilancio produttivo , il cui esito principale è la conquista del premio Olivarum come miglior EVO della Basilicata dell'olio Ciciddo, al suo debutto sui mercati.
Visita a cura di: Volontari FAI