DESCRIZIONE
La “Chiazz” nel vernacolo tranese indica quel mercato all’aperto che si è tenuto, fino ad un decennio fa, continuativamente per quasi 700 anni nel cuore del Centro Antico, la “piazza Campo dei Longobardi”, cui si accede oltre che dalle 3 vie adiacenti, anche da un’area di parcheggio ubicata sulla banchina “Rampa la Conca” del vicino Porto attraverso un lungo portico pedonale attrezzato, detto “Fondaco dei Longobardi”.
LA STORIA
La via Carraria, all’origine via di scorrimento esterno alla città murata alto medioevale, venne, con l’espandersi del “BORGUS NOVUS”, ad essere inglobata nella murazione basso medioevale e diventò certo l’asse portante dei quartieri di nuovo sviluppo. Tra la Carraria e la linea semicircolare dell’abitato, dalla parte esterna di via di Porta Antica, fu ubicata la piazza “RERUM VENATORIUM”, in comunicazione con il “LOCUS CAMBI”, la cui importanza nella vita economica della città è superfluo sottolineare, attraverso la quale comunicava con l’area portuale. Per la prima volta nel 1385 viene citato questo “LOCUS CAMBI LONGOBARDORUM” dinnanzi alla chiesa dell’Annunziata, dove si riunisce l’Assemblea “UNIVERSITAS CIVIUM”.
CAMPO LOCUS (Vittorio Tolomeo)
Secondo quanto riporta Salvatore Carlo Capozzi nella sua Guida di Trani, edita con i tipi di Vecchi e C. 1915, il vero nome della Piazza era “dei Lombardi” per via della presenza dei numerosi mercanti provenienti dal Granducato di Milano che qui avevano eletto la propria sede. In origine sulla piazza vi era la Chiesa di Santa Maria del campo, che successivamente venne inglobata nella nuova chiesa di Santa Maria Annunziata. Anche quest’ultima chiesa successivamente venne demolita e gli arredi trasferiti nell’adiacente chiesa di San Toma. Modellata sullo stile lombardo-bizantino quasi all’ingresso della Piazza è posta Casa de Agnete (1283) su cui campeggia l’iscrizione “hoc opus fieri fecit Nicolas dictus lombardus”. Di fronte era posta la Casa di Alessio Spatario (1171) di cui oggi residua un leone, mentre sulla Piazza campeggiano i Palazzi Vischi, già Palazzo Palagano (1400), caratterizzato un tempo da una torre ed una segreta che conduceva al mare; Palazzo Turco-Ascanio (1400), già appartenuto alla famiglia de Cuneo discendente di Alberigo da Barbiano, Signore di Trani, la Chiesa di San Leone (1199). La piazza era la sede commerciale dei milanesi, tra cui citiamo Alessandro de Calcedoniis, mercatorem librorum, che dal porto di Trani importava libri per tutto il Regno di Napoli (1474-1477), dei Guastaverza di Verona che importavano i prodotti provenienti dall’Oriente per distribuirli sui mercati europei, di Maestri comicini, che oltre al citato de Agnete, qui aveva casa anche un Bartolomeo protomagister comacino. La comunità lombarda era rappresentata dal Console Carcano. Qui i lombardi costituiscono un loro Seggio, detto del Campo, e successivamente dei Lombardi o Lomgobardi, e nella Chiesa di Santa Maria all’Annunziata (abbattuta nel 1812) si radunava il parlamento generale del Comune di Trani. Nel XVII sec. I De Cuneo trasferirono nel loro Palazzo le insegne del Seggio. Il 21 maggio 1832 viene posta la prima pietra della chiesa di San Toma o Nuova Annunziata, e l’area di risulta ottenuta dall’abbattimento della vecchia chiesa viene trasformata in area mercatale. Nel 1838 in questa piazza venne elevato un obelisco in onore del Re di Napoli che aveva nominato il figlio Luigi Maria Borbone, (1838- 1886) Principe di Napoli e Conte di Trani. I festeggiamenti furono solenni e durarono una settimana.