
In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Rocca San Giovanni è il Borgo che non ti aspetti: l'elegante piazza che accoglie il turista non è che un primo assaggio delle bellezze del sorprendente paese. La passeggiata sulle antiche mura e colorati vicoli abbelliti da suppellettili, antiche poltrone, fiori, fanno da cornice a inaspettati palazzi allineati sui lati dell'antico Corso. Il panorama mozzafiato sulla Costa dei Trabocchi, i secolari alberi degli antichi giardini e i profumati agrumeti sono baluardi di un paesaggio incontaminato.
La storia di Rocca San Giovanni è legata indissolubilmente a quella della Abbazia di San Giovanni in Venere di Fossacesia. Il più antico documento che cita il paese è del 1047 ed è relativo alla concessione, dell'Imperatore Enrico III, di diversi territori in favore dell'Abbazia. Il piccolo nucleo abitato era poco distante da quello attuale e in posizione arroccata sul limitare del crinale, venne trasformato in castello dall'Abbate Oderisio I, con mura difensive e una torre d'avvistamento ben visibile dall'Abbazia. Due grandi terremoti la distrussero completamente. L'attuale impianto del paese risale all'800, ad opera di Domenico Colizzi che diede il via a una nuova progettazione urbana.
Il Palazzo Civico "Giustino Croce", dalla facciata imponente con un porticato di tre archi a tutto sesto, presenta uno stile prettamente neo-medievale Lombardo. La prospicente Torre Civica, è l'unica superstite delle tre torri originarie del Castello medioevale. La Chiesa di San Matteo Apostolo di stile romanico a tre navate divise da doppia fila di pilasti quadrati con archi gotici a sesto acuto custodisce una tela di fattura bizantina raffigurante una madonna col bambino del 1400 ed un dipinto eseguito da Amedeo Trivisonno. Tra i palazzi ottocenteschi allineati sul Corso Garibaldi ricordiamo quello Tartaglia caratterizzato da un ampio androne con volte affrescate, tra quelli già appartenenti alla famiglia Colizzi, contraddistinti in gran parte da grandi giardini recintati da alti muri in pietra, Palazzo Arturo Colizzi che seppur conservando all'interno l'impianto originario ottimamente restaurato, presenta la facciata esterna totalmente rimaneggiata in epoca razionalista per renderlo "più moderno". Di Palazzo Luca Colizzi, oggi suddiviso in due residenze private, ammiriamo i suggestivi interni.
L'apertura prevede, tra l'altro, la scoperta di palazzi e giardini normalmente non fruibili ed aperti in esclusiva per questa manifestazione. Iniziamo con la visita al Palazzo Civico ed alla sconosciuta collezione ivi custodita di arte moderna e contemporanea; dalla Chiesa di San Matteo Apostolo e dalla Torre Civica ci addentriamo lungo i camminamenti delle mura medioevali per ammirare due recenti installazioni dell'artista camerunense Victor Fotso Nyie. Attraverso i ridenti e colorati vicoli, regno dell'eclettica Lorella, arriviamo sul Corso ed entriamo in Palazzo Tartaglia e in palazzo Arturo Colizzi. Ci trasferiamo poi nell'antico Palazzo Luca Colizzi, dove nella residenza Marfisi/Benardelli, possiamo tra l'altro ammirare le opere con scene venatorie del famoso pittore lancianese Federico Spoltore e entriamo nell'ala del Palazzo oggi Rossi perfettamente conservato. Terminiamo con il Fondaco di Palazzo Croce, sede dell'Ass. Ericle D'Antonio per vedere antichi libri e manoscritti.
Delegati e Volontari FAI
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