
In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
A sud del centro abitato, a pochi passi dalla Chiesa di San Domenico, Cerignola conserva l'ultimo esempio in Capitanata di un'antica modalità di conservazione del grano, lo straordinario Piano delle Fosse Granarie, con almeno 600 fosse estese su un'area di 26.000 metri quadri. Sebbene non si sappia nulla sulla loro origine, (solo poche fosse risalgono all'età romana), il primo documento storico risale al lontano 1225, senza però citare il luogo nel quale si trovano.
Le uniche 600 fosse granarie ancora esistenti si presentano come una cavità a forma di campana ricavata nel terreno, tinteggiata, originariamente, a latte di calce per evitare il contatto diretto del prodotto con il terreno. La loro capacità varia dai 500 quintali ai 1.100. Al loro interno erano conservati grandi quantità di cereali, semi di lino, fave e mandorle. Le fosse avevano una profondità di 5 metri ed un diametro di 4,5 metri, l'imboccatura invece misurava 1,25 metri.
Esternamente la fossa ha un cordolo in pietra locale ed è chiusa, infine, da assi di legno ricoperti da un cumulo di terra. Inoltre, sono presenti anche dei cippi in pietra sui quali venivano scolpite le iniziali del proprietario e il numero della fossa. Considerata la loro elevata valenza storica, dal 1982 le fosse sono soggette a un vincolo di tutela emanato dalla Sovrintendenza per i Beni Artistici, Archeologici e Storici della Puglia.
Un tipico "monumento sotterraneo" che verrà raccontato dagli Apprendisti Ciceroni. Sarà possibile assistere all'apertura di una fossa, visitare il monumento a Giuseppe Di Vittorio di Ettore de Conciliis e l'adiacente Museo del Grano.
Apprendisti Ciceroni scuola IC "Don Bosco-Battisti" di Cerignola