Monastero fondato nel XVI, fu chiuso dopo l'occupazione napoleonica dell'Italia, dopo solo due secoli dalla fondazione, anche se le monache l'avevano già da qualche tempo abbandonato. Nell'ottocento, il complesso fu smembrato e venduto a più cittadini, che ne fecero gli usi più disparati. Demolito e poi ricostruito nel 1925 da Francesco Braglia. Negli anni cinquanta del 900 fu donato alle Suore Minime della Passione di Suor Elena Aiello per accogliere bambini abbandonati. Dal 1970 è lasciato alle incurie del tempo e si spera in un intervento di restauro con cambio di destinazione d'uso. All'interno, vi si conserva un trittico seicentesco con l'Immacolata, Santa Caterina e Santa Chiara, in una cornice ornamentale in legno dorato, realizzata da un ignoto intagliatore meridionale del '600.