Il cimitero evangelico Agli Allori, sito in via Senese 184, aperto nel 1878 come prosecuzione del cimitero detto degli Inglesi, è un luogo di grande importanza per la città di Firenze sotto almeno due aspetti: come monumento en plein air che raccoglie molteplici testimonianze della scultura otto-novecentesca e come documento di ecumenicità e apertura attraverso la presenza di nazionalità e confessioni religiose dei sepolti. Se infatti inizialmente, al momento della sua apertura, il cimitero era riservato agli evangelici, da subito esso ha accolto rappresentanti di tutte le religioni in una convivenza che dovrebbe essere di esempio ai vivi. La presenza fra i sepolti di molte personalità che hanno lasciato traccia nella storia di Firenze rispecchia il carattere di internazionalità della città che conserva nei suoi monumenti e nelle sue istituzioni i “lasciti” di tanti stranieri qui vissuti: pensiamo al museo Horne, allo Stibbert, alla Collezione Loeser, al Kunsthistorisches Institut, per citarne solo alcuni. Passeggiando lungo i sentieri in una promenade artistica che offre significativi brani di scultura e arti applicate, ci si imbatte nei nomi più noti e celebrati della cultura internazionale, ma anche in quelli meno noti di coloro che fecero parte della colonia di stranieri che aveva scelto Firenze come dimora d’elezione. Luogo di memoria individuale e collettiva, legato alla storia della città, il cimitero agli Allori, poco conosciuto ai più, merita una riscoperta e una conoscenza più approfondita da parte dei fiorentini, così come un inserimento nei circuiti meno scontati di un turismo colto