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CHIESE DI SAN MICHELE E DELLA MADONNA DI LORETO

CHIESE DI SAN MICHELE E DELLA MADONNA DI LORETO

MARTINA FRANCA, TARANTO

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CHIESE DI SAN MICHELE E DELLA MADONNA DI LORETO
San Michele La chiesa di San Michele risale probabilmente al Medioevo. Non vi sono date certe, ma in alcuni documenti già si ha notizia della chiesa sita al confine tra il territorio di Martina Franca e quello di Monopoli nel XIII secolo, con riferimento alla gravina di Giampicotta e alla grotta degli eremiti. La grotta esiste ancora, vi si accede alla sinistra della chiesa di san Michele e al suo interno ospita una statua in pietra dell’Arcangelo. La chiesa, rimaneggiata più volte nel Settecento, fu poi ristrutturata a partire dal 1863 per la forte presenza di umidità, a cura dei sacerdoti Stefano Castellana e Martino Bello che si fecero carico delle spese iniziali e la aprirono poi al pubblico. L’altare maggiore, che conserva la sua forma settecentesca, conserva la statua di San Michele. La facciata, lineare, ha una finestra monofora a sesto acuto, in alto al centro. Il tetto a pignon sorregge il campanile a vela, decorato con fiaccole geometriche, e sopra si colloca la statua di San Michele. Alle due estremità sono collocate le statue di Santo Stefano e San Martino, i santi onomastici dei due sacerdoti che ebbero premura di valorizzare la chiesa di San Michele e l’adiacente Madonna di Loreto. All’interno la chiesa presenta una sola aula a pianta rettangolare, con volta decorata a tempera. L’altare maggiore è in pietra, è stato restaurato nel 1881 e la nicchia accoglie la statua dell’Arcangelo Michele al quale è dedicata la chiesa. Sulle pareti laterali sono riprodotte la Madre Santissima della Luce, un’immagine di una bambina con il suo angelo custode, la Madonna del Rosario e una croce, quest’ultima poco visibile. A sinistra si erge la cantoria, con pannelli reticolati spanciati e decorata con disegni di strumenti musicali. All’esterno, il sagrato ha una scalinata e colonnine in pietra, realizzate su commissione dei due sacerdoti. Madonna di Loreto La Chiesa della Madonna di Loreto sorge accanto alla chiesa di San Michele e risalgono entrambe al XIV secolo, sebbene abbiano subito diversi rimaneggiamenti nei secoli successivi. Il campanile sormonta la facciata, alle estremità due fiaccoloni, sul fronte un rosone con una cornice lavorata. La pianta è rettangolare. L’altare presenta una volta a botte con arco a sesto acuto. Nelle arcate laterali vi sono la tempera raffigurante l’arcangelo Raffaele e Tobiolo, a destra invece una nicchia che conserva la statua del Cristo alla colonna. Originariamente, quest’ultima nicchia era aperta e conduceva ad un’ala laterale che ospitava altri posti a sedere e conduceva all’abitazione adiacente. La parete di fondo dell’altare maggiore presenta delle tempere con effetto tromp d’oeil e angeli che incorniciano la nicchia dove è collocata la statua della Madonna Regina del Mondo. Sul soffitto, diverse decorazioni con tempera alternano motivi decorativi a rappresentazioni delle litanie lauretane. Le tempere delle pareti laterali, invece, rappresentano scene della vita di Gesù: l’entrata a Gerusalemme fra le palme e la folla acclamante, la lavanda dei piedi, Gesù crocifisso e il soldato che gli bagna le ferite con l’aceto, l’Ultima Cena con San Pietro in ginocchio dinanzi a Cristo. La lavanda dei piedi e l’entrata a Gerusalemme sono attribuite al Carella. Il giardino che costeggia la chiesa contiene un notevole patrimonio scultoreo che raffigura il Calvario, probabilmente risalente al XV secolo. Il gruppo della deposizione risale al 1894.

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San Michele La chiesa di San Michele risale probabilmente al Medioevo. Non vi sono date certe, ma in alcuni documenti già si ha notizia della chiesa sita al confine tra il territorio di Martina Franca e quello di Monopoli nel XIII secolo, con riferimento alla gravina di Giampicotta e alla grotta degli eremiti. La grotta esiste ancora, vi si accede alla sinistra della chiesa di san Michele e al suo interno ospita una statua in pietra dell’Arcangelo. La chiesa, rimaneggiata più volte nel Settecento, fu poi ristrutturata a partire dal 1863 per la forte presenza di umidità, a cura dei sacerdoti Stefano Castellana e Martino Bello che si fecero carico delle spese iniziali e la aprirono poi al pubblico. L’altare maggiore, che conserva la sua forma settecentesca, conserva la statua di San Michele. La facciata, lineare, ha una finestra monofora a sesto acuto, in alto al centro. Il tetto a pignon sorregge il campanile a vela, decorato con fiaccole geometriche, e sopra si colloca la statua di San Michele. Alle due estremità sono collocate le statue di Santo Stefano e San Martino, i santi onomastici dei due sacerdoti che ebbero premura di valorizzare la chiesa di San Michele e l’adiacente Madonna di Loreto. All’interno la chiesa presenta una sola aula a pianta rettangolare, con volta decorata a tempera. L’altare maggiore è in pietra, è stato restaurato nel 1881 e la nicchia accoglie la statua dell’Arcangelo Michele al quale è dedicata la chiesa. Sulle pareti laterali sono riprodotte la Madre Santissima della Luce, un’immagine di una bambina con il suo angelo custode, la Madonna del Rosario e una croce, quest’ultima poco visibile. A sinistra si erge la cantoria, con pannelli reticolati spanciati e decorata con disegni di strumenti musicali. All’esterno, il sagrato ha una scalinata e colonnine in pietra, realizzate su commissione dei due sacerdoti. Madonna di Loreto La Chiesa della Madonna di Loreto sorge accanto alla chiesa di San Michele e risalgono entrambe al XIV secolo, sebbene abbiano subito diversi rimaneggiamenti nei secoli successivi. Il campanile sormonta la facciata, alle estremità due fiaccoloni, sul fronte un rosone con una cornice lavorata. La pianta è rettangolare. L’altare presenta una volta a botte con arco a sesto acuto. Nelle arcate laterali vi sono la tempera raffigurante l’arcangelo Raffaele e Tobiolo, a destra invece una nicchia che conserva la statua del Cristo alla colonna. Originariamente, quest’ultima nicchia era aperta e conduceva ad un’ala laterale che ospitava altri posti a sedere e conduceva all’abitazione adiacente. La parete di fondo dell’altare maggiore presenta delle tempere con effetto tromp d’oeil e angeli che incorniciano la nicchia dove è collocata la statua della Madonna Regina del Mondo. Sul soffitto, diverse decorazioni con tempera alternano motivi decorativi a rappresentazioni delle litanie lauretane. Le tempere delle pareti laterali, invece, rappresentano scene della vita di Gesù: l’entrata a Gerusalemme fra le palme e la folla acclamante, la lavanda dei piedi, Gesù crocifisso e il soldato che gli bagna le ferite con l’aceto, l’Ultima Cena con San Pietro in ginocchio dinanzi a Cristo. La lavanda dei piedi e l’entrata a Gerusalemme sono attribuite al Carella. Il giardino che costeggia la chiesa contiene un notevole patrimonio scultoreo che raffigura il Calvario, probabilmente risalente al XV secolo. Il gruppo della deposizione risale al 1894.
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