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LA PRESENZA MONASTICA FEMMINILE NELL'ANTICA CITTÀ DI GIOVINAZZO Il complesso conventuale di San Giovanni Battista in Giovinazzo sorge sul versante orientale del centro antico, a ridosso della cinta muraria, e occupa una vasta area compresa tra le vie Spirito Santo, S. Domenico maggiore, S. Giacomo e piazza Benedettine. Attualmente l'imponente immobile è costituito da fabbriche utilizzate per civili abitazioni e strutture ricettive e dalla chiesa, come ci è pervenuta attraverso la ristrutturazione ottocentesca.
La storia dell'insula monastica risulta essere legata alla prima Cattedrale o chiesa di S. Maria e al Conservatorio delle Vergini di S. Giacomo, luogo in cui le ragazze dell' Universitas venivano iniziate alla vita monastica. Le prime attestazioni risultano da una pergamena datata 1078, nella quale il papa Gregorio VII conferma la proprietà costruita "in civitate Iuvenacii". Con l'arrivo da Barletta della badessa Margherita ( XIII-XIV sec.) si registra un ampliamento, vennero poi abbattute le celle poste a ridosso delle mura e la chiesa dei SS. Giovanni e Paolo fu inglobata nel complesso conventuale, assumendo il nome di S. Giovanni Battista. La struttura fu smembrata con la chiusura del convento (1887).
Esaminando le testimonianze architettoniche in loco e il corredo decorativo superstite è possibile leggere i momenti salienti della vicenda costruttiva del complesso cenobitico. L'insediamento ha avuto un ruolo fondamentale nella definizione della struttura della città vecchia e della sua vicenda urbanistica: i nuovi edifici in pietra calcarea, sorti per le nuove comunità religiose, furono realizzati nelle immediate adiacenze delle porte urbiche delle città. L'area è definita da innumerevoli trasformazioni e ampliamenti a partire dall' XI sec; vi sono tracce della parete absidale con monofora della chiesa di Santa Maria; nel corso del XIII sec. fu realizzato l' attuale chiostro; nel XVI sec. la costruzione del secondo e terzo piano. Nella seconda metà del Cinquecento l'antica chiesa venne demolita ed i suoi benefici annessi alla chiesa conventuale di S.Giovanni Battista. In alcuni locali ricavati all' interno di quello che restava viene istituito il Conservatorio delle Vergini. Furono poi sistemati gli interni e la facciata della chiesa che si affaccia su piazza delle Benedettine secondo il gusto neoclassico adottato dall'architetto barese Giuseppe Favia (1849).
Si propone uno sguardo rinnovato rispetto alla cospicua presenza dell'Ordine Benedettino in Puglia e al fenomeno urbano, evidenziando come il complesso monumentale testimoni - pur nel suo stato attuale di struttura alberghiera e residenze private - l'importante ruolo spirituale ed economico che la comunità monastica femminile ha svolto nel tessuto sociale fra Medioevo ed Età moderna. A partire dagli anni '60 un complessivo abbandono ha causato le precarie condizioni di tenuta statica e operazioni di manomissione e progressiva spoliazione degli apparati decorativi dell'antica chiesa. La vicenda del suo riuso ha riguardato una complessa opera di restauro ad opera degli attuali proprietari, che ci permette una lettura critica. In via eccezionale all'interno della chiesa ottocentesca, tra statuaria e dipinti della scuola di Carlo Rosa, si potrà visitare il matroneo e la sottostante area cimiteriale. Accesso esclusivo per gli iscritti FAI: aperto per la prima volta una strada, l'antica "striptula", attuale cortile di ingresso del Palazzo Severo Vernice
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