I Luoghi del Cuore
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CHIESA E CONVENTO DI SAN FRANCESCO

CHIESA E CONVENTO DI SAN FRANCESCO

TORTORICI, MESSINA

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CHIESA E CONVENTO DI SAN FRANCESCO
Chiesa di San Francesco o del Convento dei Frati Minori, Monumento Nazionale, ricostruita nel 1602 nell’attuale sito, vennero recuperati i materiali dalla chiesa già esistente di Santa Maria extra moenia, come rende chiaro il sopraporta (che rappresenta il simbolo delle mani giunte dei francescani) nel quale si legge la data del 1432 e il nome dell’artista che lo scolpì. (Gaspar de Ismiriglia). Il bel portale del ‘400 venne completato in epoca successiva e si nota la differenza di stile, Le porte laterali sono del 1686. Pregevole il portale laterale prospiciente il giardino di stile normanno-gotico, recuperato dalla precedente chiesa. Attaccati alla chiesa: il campanile costruito nella stessa epoca e l’orologio meccanico verosimilmente del 1700. In prosieguo si notano i resti dell’ex convento, attivo fino al 1866, e l’ex chiostro di cui residua una sola colonna posta sul muro laterale, frontistante la chiesa. All’interno della chiesa, a tre navate, si notano otto colonne monolitiche lisce con archi a sesto acuto. Al centro l’altare maggiore costruito nel 1689 con un bel disegno nel capolino dell’Eterno Padre. Il pavimento dell’altare conserva ancora i mattoni di Valenzia (1600) mentre il resto della chiesa ha il pavimento in rosso di S. Marco e pietra locale. Nell’altare laterale a destra, si trova la statua in legno di S. Paolo del 1658, scolpita dall’artista locale Sebastiano Leone ed indorata da Giuseppe di Giovanni. Nell’altare laterale a sinistra si trova il gruppo marmoreo di San Francesco e Frate Leone commissionato nel 1535 ad Antonello Gagini ed eseguito dai figli nel 1559. Sulla parete laterale sinistra è affisso il seicentesco crocifisso; opera di Frate Umile di Petralia (al secolo: Giovan Francesco Pintorno). Nella navata destra attualmente è riposto il fercolo (vara) del Santo patrono San Sebastiano, restaurato nel 2004. Dietro è visibile la statua di S. Cataldo antico patrono della città prima di S. Sebastiano. Parte del pavimento è stato realizzato con marmi di S. Marco ed il soffitto in legno, nel quale risaltano le figure di S. Antonino, S. Francesco e dell’Immacolata, è stato decorato dal celebre Giuseppe Tomasi nel 1600.

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Chiesa di San Francesco o del Convento dei Frati Minori, Monumento Nazionale, ricostruita nel 1602 nell’attuale sito, vennero recuperati i materiali dalla chiesa già esistente di Santa Maria extra moenia, come rende chiaro il sopraporta (che rappresenta il simbolo delle mani giunte dei francescani) nel quale si legge la data del 1432 e il nome dell’artista che lo scolpì. (Gaspar de Ismiriglia). Il bel portale del ‘400 venne completato in epoca successiva e si nota la differenza di stile, Le porte laterali sono del 1686. Pregevole il portale laterale prospiciente il giardino di stile normanno-gotico, recuperato dalla precedente chiesa. Attaccati alla chiesa: il campanile costruito nella stessa epoca e l’orologio meccanico verosimilmente del 1700. In prosieguo si notano i resti dell’ex convento, attivo fino al 1866, e l’ex chiostro di cui residua una sola colonna posta sul muro laterale, frontistante la chiesa. All’interno della chiesa, a tre navate, si notano otto colonne monolitiche lisce con archi a sesto acuto. Al centro l’altare maggiore costruito nel 1689 con un bel disegno nel capolino dell’Eterno Padre. Il pavimento dell’altare conserva ancora i mattoni di Valenzia (1600) mentre il resto della chiesa ha il pavimento in rosso di S. Marco e pietra locale. Nell’altare laterale a destra, si trova la statua in legno di S. Paolo del 1658, scolpita dall’artista locale Sebastiano Leone ed indorata da Giuseppe di Giovanni. Nell’altare laterale a sinistra si trova il gruppo marmoreo di San Francesco e Frate Leone commissionato nel 1535 ad Antonello Gagini ed eseguito dai figli nel 1559. Sulla parete laterale sinistra è affisso il seicentesco crocifisso; opera di Frate Umile di Petralia (al secolo: Giovan Francesco Pintorno). Nella navata destra attualmente è riposto il fercolo (vara) del Santo patrono San Sebastiano, restaurato nel 2004. Dietro è visibile la statua di S. Cataldo antico patrono della città prima di S. Sebastiano. Parte del pavimento è stato realizzato con marmi di S. Marco ed il soffitto in legno, nel quale risaltano le figure di S. Antonino, S. Francesco e dell’Immacolata, è stato decorato dal celebre Giuseppe Tomasi nel 1600.
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