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La chiesa dei Santi Francesco e Antonio, popolarmente nota col titolo di chiesa di sant'Antonio, è un edificio di culto di Pozzuoli situato su un colle dal quale si ammira una bella vista del golfo. Situata alla fine di una ampia scalinata, era parte di un'antica struttura conventuale, lungo l'attuale via Pergolesi, dal nome del celebre compositore che proprio in questo luogo trascorse gli ultimi giorni della sua esistenza.
La chiesa fu iniziata probabilmente dal puteolano Matteo Zolfo nel 1348 e terminata nel 1472 dal duca di Maddaloni Diomede Carafa. Egli poi l'affidò nel 1479, con l'annesso convento da lui fondato, ai Frati Minori Conventuali. Danneggiata dal terremoto del 1538, fu poi restaurata in età vicereale da Pedro de Toledo. Con decreto del 12 gennaio 1808, il re di Napoli Giuseppe Bonaparte soppresse gli ordini religiosi, e, in seguito, l'11 gennaio del 1811, il vescovo di Pozzuoli Carlo Rosini adattò il monastero a residenza estiva del seminario. Infine, il 7 settembre 1860, a seguito della venuta a Napoli di Giuseppe Garibaldi, l'edificio divenne una casa circondariale, com'è ancora oggi.
La Chiesa ha una pianta a navata unica con cappelle laterali, coperta da una volta a botte ribassata. Il presbiterio è racchiuso da quattro pilastri, separato dalle navate da una balaustra in marmi policromi. L'interno è decorato con stucchi della seconda metà del XVIII secolo e marmi posti in opera nel 1906. La facciata, preceduta da un'ampia scalea, si presenta alterata nelle linee originarie. Nonostante i vari rifacimenti si intravedono ancora alcuni elementi tipicamente quattrocenteschi come il rosone, otturato nel 1906 per dare posto alla cassa dell'organo, il protiro, trasformato nei primi anni del XX secolo, ed il campanile. L'interno, a differenza della parte esterna, ha conservato, ad eccezione della cappella di S. Antonio, ampliata nel 1749, il suo carattere originario.
Durante la visita sarà possibile ammirare l'interno della chiesa. La ricchezza di linee e la varietà dei marmi degli altari in marmo policromo, è l'aspetto più interessante della chiesa, che ospita numerose opere d'arte tra cui in particolare ricordiamo la Cappella di Sant'Antonio che presenta un altare in marmo policromo della seconda metà del XVIII secolo, sormontato da un polittico con una nicchia centrale che accoglie la statua seicentesca del Santo. Il polittico è diviso in riquadri in cui sono raffigurati, ad opera di un artista ignoto , gli episodi della vita del Santo ed è decorato con cornici in oro zecchino e con motivi floreali e geometrici.
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