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La Chiesa fa parte di un complesso monastico benedettino, costruito nel 1180 fuori dalle mura urbiche, a nord-ovest dell'abitato. Gli Olivetani, subentrati ai Benedettini nel 1494, trasformano la struttura del cenobio con la sola parziale eccezione della chiesa. Quando a Lecce a metà ‘800 si costruisce un nuovo Cimitero, si sceglie proprio l'area antistante il "tempio di Tancredi". La chiesa e il monastero rappresentano un bene vivo del nostro patrimonio culturale.
Il complesso monumentale dei SS. Niccolò e Cataldo rappresenta una memoria storica importante, che attraversa circa sei secoli dalla fine del XII fino a tutto il XVIII secolo. Voluto da Tancredi, è dedicato a S. Nicola, vescovo di Myra. Gli Olivetani affidano gli interventi alle maestranze più significative dell'epoca: Gabriele Riccardi, autore p.e. delle due eleganti acquasantiere e della statua di S. Nicola, e Giuseppe Cino, cui è attribuito il rifacimento della facciata terminato nel 1716.
La chiesa è un gioiello del Romanico pugliese con istanze culturale nordiche, bizantine e arabo-islamiche. Nella facciata perfetto è l'equilibrio tra il passato medievale e il gusto barocco. L'impianto è di tipo basilicale con tre navate orientate. All'incrocio tra il braccio longitudinale e quello trasversale svetta l'alto tamburo della cupola. La veste pittorica conserva tracce dell'età tancrediana, lacerti di affreschi quattrocenteschi e una decorazione delle volte completata nel 1600.
Sabato 25 marzo 2023, alle ore 11.30, incontro con Caterina Rinaldo, delegata regionale del FAI per la comunicazione, che proporrà una lettura della chiesa dei santi Niccolò e Cataldo sotto il profilo del significato dell'edificio di culto, dell'impianto architettonico e delle relazioni tra lo spazio sacro e il programma iconografico del luogo della celebrazione.
Domenica 26 marzo, nella Chiesa di San Niccolò e Cataldo, Bene Promosso dai Volontari FAI di Lecce, al termine della Santa Messa delle ore 10, si terrà il Concerto con Canti Gregoriani del gruppo vocale Viri Cantores de Finibus terrae diretto dal maestro Giuseppe Lattante. Ingresso con contributo libero (minimo 3 euro).
Apprendisti Ciceroni del Liceo "Virgilio-Redi" (sabato) e dell'Istituto "Fermi" (domenica).
inglese e spagnolo
La Chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo, collocata all’interno del Cimitero Monumentale di Lecce, all’esterno delle mura, fu voluta da Tancredi d’Altavilla, conte di Lecce e ultimo re dei Normanni. I lavori di questo splendido esempio di arte romanica terminarono nel 1180, quando Tancredi donò il complesso ai Benedettini. Nel 1494 il complesso passa agli Olivetani che apportano numerose modifiche. Il rosone al centro della facciata principale e il campanile sono medievali, mentre il ricco coronamento del fastigio è attribuito a Giuseppe Cino, realizzato nella prima metà del Settecento, così come le decorazioni in pietra leccese e le statue barocche collocate sulla facciata. L’interno, sobrio e severo, si articola su una pianta a croce latina, ed è caratterizzato da tre navate alte e strette, volte a botte scandite da pilastri polistili e archi a sesto acuto.
ll 1° giugno 2017 è stata firmata una convenzione tra il Comune di Lecce e il Comitato FAI di Lecce per la valorizzazione, la promozione e la pubblica fruizione della Chiesa.