
L'Associazzione Vallier e Albe oltre che ad occuparsi della manutenzione di questi luoghi si propone anche di rileggere il virtuoso esempio rappresentato da questi borghi in termini di simbiosi tra ambiente, società e lavoro attraverso idee di ri-utilizzo. Il fine è di permettere nuovamente che si insedi nei villaggi una “comunità collaborativa” che se ne prenda cura. Il metodo che propone l'associazione è quello dell’integrazione: si mantiene il contatto con l'ambiente naturale, riprogrammando i cicli produttivi (attività agricole e di presidio, utilizzo del legname, pastorizia, ecc.) e dei servizi (residenze temporanee, foresterie, laboratori di arti e mestieri, ecc.).
L'accesso ai borghi è libero, ma bisogna prestare molta attenzione perché gran parte delle strutture sono pericolanti. Oltre che a svelare le potenzialità di questi luoghi, l'Associazione intende acquisire sempre più strumenti per promuoverne e guidarne la trasformazione. Affinché ciò avvenga ci piacerebbe poter contare sul sostegno degli Enti locali e di altri Istituti o Fondazioni. Molte sono infatti le questioni che dovranno essere affrontate: dal reperimento dei proprietari dei ruderi, all'impostazione di strumenti di inquadramento giuridico dell’utilizzo degli immobili, all'accesso ai finanziamenti. Anche da un punto di vista edilizio sarà necessario individuare gli strumenti urbanistici più adatti per le operazioni di recupero e di riadattamento alle nuove funzioni.