La crisi ambientale minaccia la civiltà umana e ogni altra specie vivente su questa Terra. Il riscaldamento globale, la trasformazione dei suoli, la perdita di biodiversità: ogni anno, ad ogni stagione, assistiamo agli effetti sempre più drammatici dello squilibrio di un ecosistema, ovvero dell’Ambiente, che investe la Natura e con essa l’Uomo.
Le istituzioni e i governi rispondono lanciando strategie per una transizione ecologica che riporti in equilibrio la vita sul Pianeta, e anche nei cittadini si diffonde una sempre maggiore coscienza del problema e una conseguente preoccupazione. Nella nostra vita quotidiana, tuttavia, tarda a venire un cambio di passo necessario e deciso.
Questo ritardo è anche la conseguenza di una visione culturale, che da due secoli separa la Natura dalla Storia, la Scienza dalla Cultura, l’Ambiente dall’Uomo.
In questa contrapposizione l’Ambiente è il regno di una Natura intoccata e intoccabile, che l’Uomo ha distrutto in nome del progresso nella Storia. Eppure, da quando l’Homo sapiens si è affacciato alla Storia, non vi è un angolo del Pianeta in cui la Natura sia rimasta intoccata dall’Uomo, dalla sua mano e dalla sua visione culturale.
Per cambiare questo atteggiamento serve allora un cambio di visione culturale, a partire da una ridefinizione dell’Ambiente come Ambiente umano, cioè il risultato di una co-evoluzione di Natura e di Uomo, che è stata straordinariamente costruttiva nei millenni, ma sempre più distruttiva e negli ultimi secoli.
Ricomporre Natura e Storia nell’unità dell’Ambiente - l’Ambiente umano - è il presupposto di un nuovo progetto culturale di civilizzazione, che assegna all’Uomo il ruolo non più di distruttore, e neppure di salvatore di scampoli di Natura, ma di costruttore, co-abitante del Pianeta insieme alle altre specie, tra cui spicca per coscienza e conoscenza.
Il FAI non può mancare di contribuire a questo progetto che si fonda, ancor prima che sull’azione, sull’educazione a una cultura unica e multidisciplinare che abbraccia le scienze naturali come quelle umane, entrambe necessarie all’uomo colto di un tempo, come Leonardo da Vinci, e ancor più al cittadino di oggi per comprendere il mondo che lo circonda e affrontare la realtà e le sfide del futuro.